Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 24 gennaio ci riportano le ultime dichiarazioni di Tito Boeri, intervenuto nel corso del convegno Tuttopensioni organizzato dal Sole 24 ore, e le recenti parole di Marco Leonardi, nuova figura di riferimento sulla questione previdenziale del governo Gentiloni, che ha rassicurato sui provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio per il 2017, tra cui quota 41 per 'pochi' lavoratori precoci. Sono giorni intensi, dove il dibattito sulla riforma Pensioni si è nuovamente accese, grazie anche all'interesse mostrato da Damiano prima e Boeri poi.

Pensioni, Boeri boccia la manovra

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Tito Boeri, il presidente dell'Inps, che ha apertamente bocciato l'ultima manovra del governo, affermando che scarica oneri su generazioni future, aumentando il debito implicito. Il numero uno dell'ente previdenziale ha ribadito la propria contrarietà all'aumento della quattordicesima, sottolineando come tale intervento possa andare ad agevolare determinate persone che vivono in un nucleo familiare benestante.

In merito all'Ape sociale, l'anticipo pensionistico a costo zero, Boeri ha da una parte espresso il proprio parere positivo, rispetto all'inasprimento delle condizioni anagrafiche e contributive degli anni passati, dall'altra ha però denunciato la mancanza di personale all'interno dell'Inps, personale che andrebbe invece rinforzato, in vista delle numerose informazioni che verranno richieste da tanti pensionandi e pensionati nel prossimo futuro.

Lo spettro del taglio delle pensioni è stato nuovamente proposto, con Boeri che ha denunciato chi dice che il debito implicito non ha valore. Secondo il presidente dell'Inps, se si dice questo si sta dicendo in maniera implicita che in futuro gli assegni pensionistici saranno tagliati. Durante il suo intervento al convegno, l'economista italiano ha fatto riferimento anche alle baby pensioni, sostenendo come se ci fossero stati dei calcoli sul debito implicito, quest'ultime non sarebbero mai state introdotte.

Intanto i lavoratori precoci hanno ricevuto, seppur indirettamente, rassicurazioni circa i provvedimenti presi dal precedente esecutivo, frutto degli innumerevoli incontri tra governo e sindacati negli ultimi mesi del 2016. La quota 41, per pochi, così ribattezzata poiché rispetto al totale della platea saranno in pochi a beneficiare della pensione dopo 41 anni di contributi, dovrebbe essere salva, secondo quanto dichiarato da Leonardi, intervento applaudito dallo stesso Cesare Damiano. Per altri aggiornamenti sulle pensioni cliccate Segui in alto a destra.