È tornato a parlare di riforma Pensioni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante il governo Renzi, Tommaso Nannicini. Lo ha fatto durante un'intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, durante la quale, tra le altre cose, ha difeso il Jobs Act, in merito all'ultima pronuncia della Consulta, mentre ha rimandato la campagna elettorale, assicurando che il Partito democratico, quando sarà il momento, si presenterà agli occhi degli elettori più forte, con un progetto rivolto al futuro.

Pensioni, Ape al via

Manca poco perché l'Ape prenda il volo, utilizzando l'espressione di cui Nannicini si è servito per rispondere alla domanda del giornalista inerente il via alla misura dell'anticipo pensionistico, il pezzo forte dell'ultima riforma delle pensioni, attraverso cui si è introdotta nuovamente la flessibilità in uscita, concedendo ai lavoratori di anticipare il pensionamento all'età di 63 anni.

Innumerevoli, come ricorderete, gli incontri tra esecutivo e sindacati, di cui lo stesso Nannicini era protagonista.

Durante l'intervista, l'economista ha confermato che l'Ape prenderà il via da maggio. Riassumendo, l'anticipo pensionistico consente di andare in pensione fino a 3 anni e 7 mesi prima rispetto ai 66 anni e 7 mesi richiesti oggi. Ciò sarà possibile attraverso un prestito. Le modalità di restituzione di quest'ultimo sono alla base della distinzione tra Ape social ed Ape volontaria. La prima non prevede la restituzione, in rate di vent'anni del prestito, la seconda sì.

Possono avere accesso all'Ape social una serie definita di lavoratori: disoccupati di lungo periodo senza ammortizzatori sociali e senza sussidi da almeno 3 mesi, lavoratori con un'invalidità civile pari almeno al 74 per cento o chi assiste, da 6 mesi, un coniuge o parente di primo grado portatore di handicap.

Questi devono avere almeno 30 anni di contributi versati.

Hanno diritto all'Ape social anche coloro che, con 36 anni di contributi, operano nell'edilizia, sono professori di scuola pre-primaria, infermiere e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni, operatori ecologici, chi guida camion o mezzi pesanti, i conciatori di pelli e pellicce, chi lavora nelle ferrovie in qualità di conduttore e personale viaggiante, i facchini, i conduttori di gru ed infine le badanti di persone cosiddette non autosufficienti.

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