Il flop dell'organico potenziato è, indubbiamente, uno degli argomenti più discussi in questi giorni, soprattutto in merito alle polemiche sorte sull'impiego dei docenti che, spesso, vengono relegati alla mera funzione di 'tappabuchi'.
Sulla questione è intervenuta Cisl Scuola, la quale, attraverso un comunicato indirizzato ai propri dirigenti scolastici, ritiene che non sia colpa nè dei collegi dei docenti, nè tanto meno dei presidi.
Le cose non sono andate come avrebbe voluto il Ministero dell'Istruzione, questa è l'evidente dimostrazione della realtà quotidiana.
I 48.812 posti, introdotti dalla Buona Scuola, dovevano servire a rafforzare gli obiettivi del Piano dell'Offerta Formativa ma così non è stato.
Ultime notizie scuola, lunedì 30 gennaio 2017: nota Cisl Scuola sull'organico potenziato
Se da un lato le scuole, in occasione della predisposizione del PTOF, avevano diligentemente individuato il fabbisogno dei posti di potenziamento, dall'altra tale fabbisogno non è stato soddisfatto, visto che, in molti casi, le tipologie professionali richieste non sono state coerenti con le assegnazioni dei docenti alle singole scuole.La nota della Cisl Scuola sottolinea il comprensibile e legittimo risentimento di studenti e famiglie, oltre che la loro preoccupazione: in ogni caso, il sindacato ritiene che sia ingiusto che qualcuno debba addossare le colpe al dirigente scolastico per quanto riguarda il mancato soddisfacimento degli obiettivi prefissati.
La Cisl parla di 'segno di scarsa onestà intellettuale', considerando che, spesso, il personale docente assegnato alle singole scuole non ha trovato corrispondenza a quanto indicato nel PTOF.
Docenti organico potenziato 'tappabuchi': di chi è la colpa?
A questo proposito, il sito specializzato Tecnica della Scuola si domanda se tutte le scuole stiano facendo del loro meglio per impiegare nel migliore dei modi i docenti dell'organico potenziato.
Le testimonianze che arrivano da ogni parte d'Italia parlano di professori 'tappabuchi' che trascorrono molto tempo in sala insegnanti in attesa di 'fare qualcosa': un qualcosa che, spesso, si traduce nella sostituzione dei colleghi assenti. E allora di chi è la colpa? Di certo, il piano straordinario della Buona Scuola che ha promesso assunzioni a valanga, non ha provveduto ad immettere in ruolo i docenti 'giusti' al posto 'giusto'.