Costretti a chiedere il permesso semplicemente per andare in bagno: si tratta di una regola comune per tutti gli studenti a Scuola ma che, in alcuni casi, può essere estesa anche al personale amministrativo. È infatti di pochi giorni fa la notizia dell’assurda circolare emanata dal dirigente scolastico di una scuola superiore di Ravenna in cui tale obbligo viene imposto agli assistenti tecnici e amministrativi. Necessità di andare in bagno? Poco importa l’urgenza, per potersi allontanare dal posto di lavoro è indispensabile prima ottenere l’autorizzazione.

Ata come alunni: in bagno si va col permesso

Il caso è fresco di alcuni giorni e ci ha messo un po’ prima di essere rilanciato dal sito Orizzontescuola.it eppure non ha mancato ugualmente di suscitare indignazione e le vive proteste dei sindacati. Il fatto è il seguente: lo scorso 7 febbraio 2017 all’Istituto Tecnico Morigia-Perdisa di Ravenna il dirigente ha fatto distribuire una circolare indirizzata a tutto il personale ATA in cui si sottolinea che “non è consentito allontanarsi dal posto assegnato ed occupato, se non previa richiesta scritta di autorizzazione”. In pratica non si legge alcun divieto diretto di andare in bagno, ma l’obbligo di dover chiedere ed ottenere l’autorizzazione per allontanarsi anche in presenza di “urgenze” risulta altrettanto evidente

Dura la reazione dei sindacati

“Sembrerebbe una barzelletta”, è il primo commento a caldo dei sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda che però non hanno potuto fare a meno di constatare che quanto riportato rispondeva a verità.

Un vero e proprio “paradosso”, aggiungono, che fa tornare alla mente il caso di un’azienda barese che per ridurre gli sprechi mandava i dipendenti in bagno tutti insieme. Una circolare, denunciano i sindacati, “dal sapore troppo punitivo e rigido”, che impone come un divieto assoluto e inderogabile di assentarsi dal proprio posto anche per banali ma altrettanto impellenti urgenze fisiologiche.

Secondo i sindacati dunque, la circolare suddetta non solo “lede la dignità del lavoratore”, ma risulta anche contro quanto stabilito dalla 104/92 (in cui si specifica che i dirigente a concedere i permessi ma è solo tenuto a verificarne la congruità). Per tali motivi i sindacati fanno sapere di aver provveduto a diffidare il dirigente in questione con l’esortazione verso chi dovrebbe controllare verso coloro che di fatto si comportano come degli “approfittatori della 104”.