Entra nel vivo la Fase 2 del confronto fra sindacati e Governo per discutere sull'accordo siglato a Palazzo Chigi lo scorso settembre. Con l'avvio del confronto, infatti, si riapre nuovamente il cantiere sulla previdenza che dovrebbe portare ad alcune novità soprattutto per quanto riguarda la Quota 41.
Quota 41 non per tutti, i sindacati chiedono l'estensione
Il delicato tema dei lavoratori precoci, infatti, è ancora in fase di discussione e al centro di numerosi dibattiti in quanto le norme contenute nella Legge di Stabilità 2017 sono riservate soltanto ad alcune categorie considerate più svantaggiate.
La maggioranza dei lavoratori, invece, è rimasta insoddisfatta delle norme parziali in materia previdenziale e per questo motivo continuano a chiedere l'estensione del meccanismo di Quota 41.
I decreti attuativi che il Governo Gentiloni dovrebbe varare entro il due marzo, ovvero entro 60 giorni dall'entrata in vigore dalla Legge di Bilancio, potevano rivelarsi utili per estendere la Quota 41 a tutti i lavoratori, una richiesta avanzata troppe volte dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e dalla delegazione dei lavoratori precoci che si è conclusa con un ulteriore freno imposto dall'esecutivo.
Nessuna novità su Quota 41
Il Governo Gentiloni, infatti, avrebbe previsto l'inclusione degli appartenenti al comparto edile nella categoria degli usuranti.
Dal dibattito tenutosi il 21 febbraio, non è emersa nessuna novità per quanto riguarda una probabile estensione della misura a tutti i lavoratori. Di sicuro non è la scelta giusta visto che, verrebbe resa flessibile l'uscita delle categorie più svantaggiate mentre gli altri lavoratori rimarrebbero ancora una volta penalizzati.
Non è escluso, però, che si susseguiranno numerosi dibattiti che potrebbero portare all'estensione della misura ad una platea più ampia. Di certo, i sindacati non smetteranno di lottare. Intanto, si attendono i confronto previsti per il 9 e il 23 marzo che, invece, si incetreranno sulla situazione previdenziale delle giovani generazioni.