Il presidente del C.D.M.A. (Comitato Diplomati Magistrali Abilitati), Liberato Gioia, ha colto l'opportunità per esprimere tutta la propria incredulità e il proprio stupore per i contraddittori giudizi del Tar del Lazio in merito agli inserimenti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Sappiamo bene come l'annosa questione abbia prodotto, in passato, pareri discordanti ma suona strana questa presa di posizione dell'organo amministrativo.

Ultime notizie scuola, 5 febbraio 2017: diplomati magistrali, perchè sono stati respinti alcuni ricorsi?

Perchè alcuni ricorsi sono stati accolti ed altri no? Le ragioni sarebbero tutte da additare al DM 235/2014: il TAR, infatti, avrebbe motivato la propria decisione col fatto che i ricorrenti avrebbero dovuto presentare ricorso contro il suddetto Decreto Ministeriale e non contro quelli successivi.

In effetti, però, c'è qualcosa che non torna visto che lo stesso organo amministrativi aveva dichiarato nullo il DM 325/2015 (ciò avvenne nel mese di ottobre 2015): tale decisione la si può ampiamente desumere dalle numerose sentenze cautelari emesse in precedenza.

Diplomati magistrali in GaE: perchè trattamento diverso con lo stesso titolo di studio?

E allora il Comitato Diplomati Magistrali Abilitati si chiede come mai solamente nel nostro Paese può succedere che persone in possesso del medesimo titolo di studio possano essere trattate in maniera diversa. Si tratta di una riflessione 'seria', come si legge nel comunicato del C.D.M.A. perchè i giudici si devono rendere conto che in ballo c'è il destino professionale di migliaia e migliaia di insegnanti.

Ora che si fa, stiamo tornando indietro? I diplomati magistrali non sono dei 'manichini' ma lavoratori che contribuiscono a tenere a galla la Scuola pubblica italiana. Non è possibile che per una motivazione così fragile, come la mancata impugnazione del Decreto Ministeriale 235/2014, si possano depennare i diplomati magistrali dalle graduatorie.

Il Presidente del C.D.M.A., Liberato Gioia, conclude con un appello rivolto alle forze politiche e agli organi amministrativi, quello di risolvere al più presto la questione perché gli insegnanti sono stanchi di vivere nell'incertezza.