I docenti della Scuola avranno maggiori possibilità di mobilità interprovinciale con la fase unica che si aprirà nella prossima primavera a seguito dell'accordo al quale sono arrivati il ministero dell'Istruzione e i sindacati. La bozza del contratto sulla mobilità dei docenti per il 2017/2018, infatti, assegnerà ai trasferimenti tra le province un maggior incremento dei posti disponibili e prevederà la deroga al vincolo triennale a favore degli insegnanti che sono stati immessi in ruolo nelle ultime assunzioni nella scuola.

Mobilità scuola 2017: ecco le operazioni dei trasferimenti interprovinciali dei docenti

Saranno queste le principali novità che sono state tracciate nell'edizione odierna da Italia Oggi in merito alla mobilità nella scuola. La percentuale dei posti che andranno alla mobilità interprovinciale, in base all'accordo Miur-sindacati, si alzerà dal 25 al 30 per cento: il margine del 5 per cento assicurerà una maggiore mobilità dei docenti, soprattutto per coloro che hanno dovuto trasferirsi in province distanti dalla residenza a seguito delle operazioni di immissione in ruolo. Sia l'elevazione della percentuale della mobilità interprovinciale che la deroga al vincolo triennale contribuiranno, poi, a depotenziare il contenzioso che i docenti hanno con l'amministrazione scolastica.

Infatti, nello scorso anno, le operazioni affidate al famoso algoritmo della mobilità ha creato numerosi presupposti di ricorso per i docenti che sono stati trasferiti lontano dalle scuole della propria provincia e che, in molti casi, avevano un punteggio maggiore di quello di colleghi rimasti ad insegnare vicino casa.

Mobilità docenti 2017: punteggio e titolarità di sede nella scuola

La mobilità dei docenti della scuola per il 2017, invece, si baserà sul maggior punteggio facente capo a ciascun docente che presenterà la domanda. Tanto è vero che, secondo le indiscrezioni del quotidiano economico, i docenti sui quali pende un provvedimento dell'attività giudiziaria in merito alla mobilità, potranno ottenere direttamente la titolarità della sede, anziché quella sull'ambito. Tale disciplina è contenuta nella tabella recante l'ordine delle operazioni della mobilità.