Posti di lavoro per medici con stipendio iniziale da 3.000 euro netti al mese. La Asm, azienda sanitaria pubblica di Matera, è alla ricerca di diverse figure professionali di medici specialisti da inserire negli ospedali di Matera e Policoro. In seguito alla mancanza di adesioni al bando all’ultima chiamata del 27 febbraio, la Asm ha lanciato, in tutta Italia, il suo appello per reclutare medici nei suoi ospedali.
Medici in cerca di lavoro: le figure richieste negli ospedali di Matera
L’azienda sanitaria pubblica di Matera ricerca in totale 14 medici.
In particolare sono richiesti 4 medici da inserire nel pronto soccorso, 4 posti di specialisti ortopedici, 4 radiologi e 2 medici specialisti in medicina generale da inserire negli ospedali di Policoro e Matera. Per tutti i medici che vorranno ottenere l’impiego sarà sufficiente presentare i propri titoli di studio e di specializzazione e sostenere un colloquio con l’azienda ospedaliera. La situazione di estrema emergenza medico sanitaria non fa prevedere l’iter normale del concorso. I medici che risulteranno idonei ai requisiti delle figure ricercate cominceranno immediatamente a lavorare. Gli avvisi pubblici banditi per assumere medici in diversi reparti degli ospedali della Basilicata sono stati molteplici ma sistematicamente non hanno raggiunto lo scopo di reclutare le figure di specialisti necessari per ricoprire le esigenze sanitarie in ortopedia, in medicina d’urgenza e del pronto soccorso, attualmente ancora ricercate.
Medici negli ospedali della Basilicata: dove nasce la penalizzazione sanitaria
La ragione di questa grave penalizzazione negli ospedali della Basilicata, sarebbe causata, secondo il direttore della Asm, dalla sproporzione, effettivamente esistente, tra la notevole richiesta di medici e la costante scarsità della loro adesione ai concorsi.
Ci sarebbero praticamente più posti di lavoro che loro pretendenti e i medici sarebbero portati a scegliere grandi ospedali o sedi vicino casa. La logica conseguenza è che a Matera ci sono pochi dottori, costringendo i pazienti a tempi di attesa lunghissimi e influendo negativamente anche sui parametri di legge, che prevedono per i medici non più di 48 ore lavorative la settimana e un riposo di almeno 11 ore nella loro turnazione.