Problemi in vista per chi desidera accedere all'anticipo pensionistico (APE) di mercato con rate di finanziamenti insolute per un lasso di tempo superiore alle tre mensilità. È quanto emerge dalle ultime indiscrezioni di stampa relative ai decreti attutivi in arrivo dal Governo, stante che la situazione appare coerente rispetto a quanto già anticipato in precedenza. L'APE volontaria rappresenta infatti un meccanismo di prepensionamento legato ai criteri di mercato, pertanto il via libera da parte dell'istituto di credito verrà condizionato alle logiche e prassi già adottate nel circuito bancario.

Sarà quindi necessario essere in regola con eventuali prestiti pregressi e non arrivare a superare un impegno complessivo maggiore al 30% del proprio reddito. D'altra parte, trattandosi di un vero e proprio prestito di mercato, il sottoscrittore avrà al contempo la possibilità di estinguerlo in qualsiasi momento (anche solo parzialmente). Vediamo insieme attraverso quali modalità nel nostro nuovo approfondimento tecnico.

APE volontaria e regole di funzionamento: le ultime anticipazioni

Partiamo dai requisiti necessari per poter procedere con la richiesta di uscita volontaria: bisognerà aver conseguito almeno 63 anni di età e 20 di contribuzione, oltre ad un futuro assegno Inps superiore alle 700 € circa (1,4 volte il minimo previsto per legge).

Maturati questi presupposti, il sottoscrittore potrà scegliere presso quale istituto appoggiare il finanziamento dell'operazione. La domanda sarà inoltrata presso l'Inps, che tratterrà direttamente l'importo della rata dovuta una volta che il lavoratore sarà entrato in quiescenza. Per quanto concerne invece un'eventuale pratica di estinzione anticipata, l'iter prevede che il sottoscrittore invii un'apposita domanda all'Istituto di previdenza, il quale si occuperà di entrare in contatto con la banca di riferimento entro i 30 giorni successivi.

Ad estinzione avvenuta del debito, riprenderà quindi l'erogazione dell'assegno ordinario di pensionamento.

L'avvio di RITA è previsto per il prossimo primo maggio

In merito invece alla rendita integrativa anticipata temporanea (RITA) garantita dai fondi pensione, viene confermata la partenza dell'operazione a partire dal prossimo primo maggio.

Il provvedimento resterà quindi operativo nonostante lo slittamento delle tempistiche legate all'APE volontaria, alla quale rimane però legata per quanto concerne i requisiti di legge. Il lavoratore dovrà quindi maturare i vincoli previsti facendoli certificare dall'Inps, che attende le ultime istruzioni operative tramite circolare ministeriale per iniziare a produrre la documentazione necessaria a chi dovesse inoltrare le prime domande. Sia il legislatore che la Covip hanno infatti chiarito che oltre ai requisiti utili per l'APE volontaria, per fruire di Rita non sarà necessario attendere un decreto attuativo specifico, risultando sufficiente la certificazione dei requisiti prodotta dall'Inps.

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