Mentre si attendono gli altri decreti attuativi della prima fase di riforma Pensioni prevista dalla legge di Bilancio dopo la firma del decreto per l'Ape social, la Cgil richiama l'Inps in merito all'applicazione della norma per la pensione anticipata per i nati nel 1952. Contro l'Inps, che non fornisce adeguatamente i dati sulla previdenza, si sono schierati la scorsa settimana anche tutti i gruppi parlamentari presenti in commissione Lavoro alla Camera.
Pensioni anticipate, il patronato della Cgil contro l'Inps
"L'Inps - sostiene l'Inca su 'Esperienze', la rivista del patronato della Cgil -non solo si arroga il diritto di interpretare le leggi in senso restrittivo, anche senza il necessario supporto normativo, ma addirittura - prosegue l'articolo - non collabora neppure con il Parlamento per superare le incongruenze tra ciò che dice - viene sottolineato - la legge e le sue conseguenze".
Le stesse critiche sostanzialmente rivolte all'Istituto nazionale per la previdenza sociale guidato da Tito Boeri dalla commissione parlamentare presieduta da Cesare Damiano. "E' un po' quello che sta accadendo - scrive il patronato della Cgil sulla rivista 'Esperienze' - sulla norma eccezionale per i nati nel 1952, ai quali la legge Fornero sulle pensioni - viene spiegato - aveva concesso una deroga ai requisiti di accesso al pensionamento, per consentire loro - prosegue l'Inca - di andare in pensione anticipata a 64 anni e sette mesi".
Attesi i decreti per l'Ape volontario e la Quota 41 precoci
Praticamente, viene evidenziato dall'Inca, lo stesso Istituto nazionale per la previdenza sociale "pur avendo più volte invocato un intervento legislativo chiarificatore della norma per consentire una sua applicazione estensiva - si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista del patronato della Cgil - rifiuta di fornire i dati necessari a chi deve provvedere a modificarla".
Prosegue così senza sosta la discussione politica e sindacale infinita sui diversi temi legati alla riforma pensioni, mentre cresce l'attesa per l'emanazione dei decreti della presidenza del consiglio per l'attuazione dell'Anticipo pensionistico volontario che, salvo imprevisti, dovrebbe partire dal primo maggio prossimo, e per i benefici previsti per i lavoratori precoci, ovvero la Quota 41 di anzianità contributiva per l'accesso al pensionamento.
Quota 41 che però, diversamente dalle aspettative dei lavoratori e dei sindacati, in questa prima fase, non sarà rivolta a tutti i lavoratori precoci ma solo a quelli invalidi o che assistono parenti disabili e che sono stati impegnati in lavori gravosi.