E' stato fissato per il 4 maggio prossimo il nuovo incontro sulla riforma Pensioni tra governo e sindacati. L'incontro svoltosi ieri al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è stato "utile - ha spiegato in conferenza stampa il ministro Giuliano Poletti - per definire il perimetro della discussione". Si è in particolare discusso del primo capitolo della fase due della riforma pensioni: quello dedicato ai giovani, stretti tra precariato e lavori discontinui, in ogni caso entrati in ritardo nel mondo del lavoro.
Pensioni, più tutele per i giovani: in sintonia governo e sindacati
Allo studio del governo diverse misure che possano garantire un futuro previdenziale dignitoso alle giovani generazioni malgrado i problemi riscontrati oggi nel mondo del lavoro. L'esecutivo e le parti sociali per questo hanno deciso di dare il via a un "lavoro di approfondimento sulle platee", come ha spiegato il ministro Poletti annunciando che la prossima riunione tecnica è stata fissata per il 4 maggio prossimo. Oltre che di giovani e previdenza si parlerà anche delle pensioni complementari. Il 13 aprile prossimo, invece, nell'incontro tra governo e sindacati ci si occuperà della governance dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale attualmente presieduto dall'economica bocconiano Tito Boeri.
"Abbiamo convenuto - ha dichiarato ieri il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli secondo quanto riporta l'Agi - di sviluppare un approfondimento sulle fattispecie dei lavoratori".
Riunione sulla governance dell'Istituto nazionale di previdenza sociale
"Avanzeremo delle proposte di merito - ha affermato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - e siamo fiduciosi che si possa arrivare ad un'intesa nei prossimi mesi".
"Dobbiamo evitare che l'incremento dell'aspettativa di vita - ha sottolineato il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli - comprometta il principio di flessibilità nell'accesso al pensionamento". Tra le proposte del governo per i giovani la cosiddetta pensione di garanzia, i sindacati i linea generale sono d'accordo, ma, appunto, vanno ancora definite le condizioni e le platee da coinvolgere.
E mentre prende il via la discussione sulla fase 2 della riforma pensioni si resta in attesa dei decreti attuativi per l'Ape volontario e sociale nonché per i benefici dei lavoratori precoci (Quota 41 ma non per tutti), decreti che ancora tardano ad arrivare nonostante le rassicurazioni del governo.