Valeria Fedeli del Miur torna a parlare del rinnovo dei contratti statali 2017 e, in particolare, di quello della Scuola dei docenti e dei dipendenti amministrativi, tecnici ed ausiliari (Ata) nel corso del Festival della Tv. E lo fa annunciando che il rinnovo del contratto dovrà essere sottoscritto entro la fine dell'anno, con il relativo aumento di stipendio nel quale andrà a confluire il bonus annuale dei docenti introdotto dalla riforma della Buona scuola.

Il bonus dovrà essere assegnato sulla base dei criteri di valutazione. E' impensabile, secondo la Fedeli, far passare anche il 2017 senza procedere con il rinnovo dei contratti degli statali fermi dall'anno 2009.

Rinnovo contratti statali 2017: aumenti stipendi e bonus nella scuola

Il ministro dell'Istruzione ha ribadito che agli insegnanti della scuola va dato il giusto riconoscimento economico al pari dei dirigenti scolastici che, proprio nei giorni scorsi, hanno annunciato lo sciopero del 25 maggio 2017 davanti al ministero di Viale Trastevere ed al Parlamento. Come i docenti, i presidi rivendicano gli aumenti degli stipendi connessi alla propria professione, incrementatasi di lavoro e di responsabilità con la Buona scuola.

Se il confronto degli stipendi dei presidi si può fare con i loro colleghi del Centro nazionale delle Ricerche (60 mila euro lordi all'anno contro i 95 mila euro, scrive Il Sole 24 Ore), appare del tutto impietoso quello dei docenti della scuola italiana che hanno le buste paga tra le più basse dei Paesi dell'Ocse, come riconosciuto dalla stessa Fedeli. In attesa di novità che arriveranno della negoziazione all'Aran sugli aumenti degli stipendi dei docenti e del personale della scuola (si partirà dall'accordo degli 85 euro mensili, ma dal 2018), il ministro Fedeli si è soffermato su una parte di incremento delle buste paga, quella relativa ai bonus di merito, rientranti nel salario accessorio.

Bonus di merito docenti scuola 2017: criteri di valutazione merito nel rinnovo contratti statali

Nell'assegnazione dei bonus ai docenti della scuola, come chiarito dalla Fedeli, continuerà ad essere considerato sacrosanto il criterio della valutazione. Tutti i docenti (ma, in generale, tutti i dipendenti statali in base a quanto sta emergendo dalla riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Madia) dovranno sottoporsi alla valutazione del proprio lavoro, con criteri chiari, conosciuti e trasparenti. Pertanto, il bonus di merito (nello scorso anno furono stanziati 200 milioni di euro con una media di 23 mila euro per ogni scuola da dividere per una percentuale variabile di docenti di ruolo), rimarrà e verrà assegnato individualmente agli insegnanti. I criteri di assegnazione saranno decisi dalle Commissioni costituite ad hoc in ciasucna scuola.