Non solo Ape e Quota 41: nell'agenda del Governo Gentiloni anche il famigerato regime sperimentale donna, un argomento sul quale si discute ormai da anni e che tuttora non ha avuto nessuna risposta. Numerose, infatti, sono state le richieste da parte del Comitato Opzione donna e dei sindacati che da molto tempo ormai continuano a condurre la loro battaglia.

Opzione donna, presentate le interrogazioni per la proroga

E non sono mancate le interrogazioni parlamentari sollevate dai principali partiti politici al fine di prorogare il regime sperimentale donna al 31 dicembre 2018 e di coinvolgere nel provvedimento anche le lavoratrici nate dopo il 1958.

E' per lo stesso motivo, infatti, che il 4 maggio il Governo sarà chiamato in Commissione Lavoro al Senato per dare una risposta su un'eventuale proroga dell'Opzione contributivo donna che darebbe la possibilità a migliaia di lavoratrici di lasciare anticipare l'attività lavorativa dopo aver raggiunto entro la data del 31 dicembre 2015 almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati da 35 anni di contributi. Cosa assai importante è l'accettazione del ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo.

Una misura che è apparsa anche nella Legge di Stabilità 2016 visto che, nella manovra è stato introdotto il monitoraggio della spesa pubblica tenendo conto del numero di domande pervenute da parte delle interessate al beneficio.

La stessa manovra spiega che in caso di inferiorità delle domande presentate rispetto alle previsioni di spesa, le risorse potrebbero essere stanziate per attuare altri provvedimenti simili.

Secondo le recenti stime del Governo, infatti, le risorse si sono rivelate sufficienti anche per finanziare un'ulteriore proroga al 2018.

Per questo motivo la maggior parte delle forze politiche e dello stesso Comitato Opzione Donna chiedono al Governo un altro intervento in favore delle lavoratrici con maggior riguardo alle nate nel 1958. "La proroga fino al 2018 attenuerebbe quantomeno alcune iniquità tra le lavoratrici le cui date di nascita si scostano di un sono semestre, ritrovandosi, le une rispetto alle altre, con un'attesa di circa 8 anni in più", hanno scritto i parlamentari nelle loro interrogazioni.

Il Governo sarà chiamato a rispondere il 4 maggio

Resta solo da attendere la risposta del Governo che potrebbe arrivare nel prossimo incontro fissato per il 4 maggio in Commissione Lavoro al Senato dove si potrà decidere di accogliere le interrogazioni e provvedere alla proroga della misura.