Novità in vista dell'approvazione definitiva del decreto di riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Madia e per la riapertura della negoziazione per il rinnovo dei contratti statali 2017. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi, 19 maggio 2017, saranno il nuovo codice disciplinare della Pubblica amministrazione e le novità riguardanti le regole dei concorsi statali a segnare le tappe decisive della riforma del pubblico impiego, in attesa che all'Aran venga trasmesso il documento d'indirizzo, indispensabile per la negoziazione con i sindacati per rinnovare i contratti pubblici.
Il testo di riforma della Pubblica amministrazione è atteso proprio per oggi per essere approvato definitivamente al Consiglio dei ministri, dopodiché entrerà in vigore al termine dei quindici giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Ultime novità di oggi 19 maggio contratti statali e riforma Pa: assenze, visite fiscali e licenziamento
Importanti le novità dal punto di vista disciplinare che si profilano per gli statali con la riforma della Pubblica amministrazione e con il rinnovo dei contratti 2017. Innanzitutto, le visite fiscali. Dal 1° settembre 2017 i controlli sulle assenze faranno capo soltanto all'Inps con un nuovo provvedimento da approvare che dovrebbe omogeneizzare gli orari di reperibilità delle visite tra impiegati privati e statali.
Particolarmente importante sono, inoltre, le cause che possono portare al licenziamento come sanzione massima: infatti, non saranno più sei, ma dieci. Oltre alla falsa timbratura, all'assenza ingiustificata, alla falsa dichiarazione per ottenere un posto o la promozione, rientreranno anche lo scarso rendimento reiterato tra le motivazioni che possono portare al licenziamento.
Novità contratti statali 2017 e riforma Pubblica amministrazione: cause di licenziamento
Pertanto, il nuovo testo di riforma della Pubblica amministrazione che apre la via al rinnovo dei contratti statali 2017 includerà il licenziamento per violazione reiterata (ovvero per la quale si è stati già sanzionati) degli obblighi di comportamento, ma anche per lo scarso rendimento sul lavoro, ovvero per la costante valutazione negativa.
Per arrivare al licenziamento, tale valutazione dovrà ripetersi per tutto il triennio coperto da ogni contrattazione. La bocciatura potrà avere sia un fine economico, ovvero basata su parametri che verranno determinati dalla contrattazione per il rinnovo del contratti degli statali, che per finalità disciplinari, ovvero determinati dai meccanismi di valutazione. A tale procedura saranno sottoposti anche i dirigenti che, per colpa grave o addirittura per dolo, non si attivino per assegnare i procedimenti disciplinari degli impiegati statali. Infine, l'articolo 18 continuerà ad essere applicato al settore della Pubblica amministrazione, ma verrà ritoccato dal decreto di riforma Madia: secondo quanto previsto dal provvedimento, saranno 24 le mensilità da indennizzare nel caso in cui il giudice decida per il reintegro.