Importanti novità si registrano oggi sul fronte del rinnovo dei contratti degli statali per il 2017 e sulla riforma della Pubblica Amministrazione, il cui testo di decreto dovrebbe passare al Consiglio dei ministri del Governo Gentiloni già durante la settimana. Dopo aver ricevuto il parere positivo da parte delle commissioni competenti delle due Camere, infatti, il decreto (documento necessario per avviare le trattative all'Aran per il rinnovo dei contratti degli statali) è pronto a riscrivere le regole del pubblico impiego sulle assenze, malattie, bonus e aumento degli stipendi.
Il testo è stato spiegato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, durante l'iniziativa "Terzo Tempo" predisposta per il coinvolgimento delle associazioni e delle imprese nella riforma della Pubblica amministrazione. Numerose le novità, ma anche i nodi ancora da sciogliere, in ambito di pubblico impiego. Il ministro pevede, tuttavia, che prima dell'estate possa essere avviata la fase di negoziazione all'Aran per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici.
Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: il nodo bonus
In ogni modo, in ambito di riforma della Pubblica amministrazione, il percorso per mettere d'accordo ministero della Funzione pubblica e sindacati è ancora lungo.
Le sigle unite di Gcil, Uil e Cisl, infatti, nei giorni scorsi hanno diramato un comunicato congiunto nel quale hanno chiesto un incontro urgente con il ministro Madia, prima che il decreto possa essere approvato definitivamente dal Governo Gentiloni ed avviare le trattative per il rinnovo dei contratti statali 2017. Innanzitutto, rispetto all'accordo del 30 novembre 2016, i sindacati rivendicano l'aggiramento della riforma Brunetta che assegna alla legge la supremazia sui contratti.
Se l'accordo dello scorso novembre ha stabilito il rovescio dei ruoli, ovvero la prevalenza del contratto, nei fatti i sindacati osservano che l'accordo non sarà rispettato. Infatti, l'articolo 40 del decreto sulla riforma della Pubblica amministrazione sottrae ai contratti materie specifiche che dovranno essere regolate dalla legge e che riguardano l'organizzazione del lavoro, le sanzioni disciplinari e il licenziamento degli statali.
Ulteriore nodo legato alla riforma Brunetta è quello dei premi che andranno a incrementare gli stipendi degli statali: la rigidità della norma dell'ex ministro del 2009, infatti, ancora i bonus alla produttività, suddividendo i meritevoli in 2 classi e lasciando senza aumenti una terza classe, rappresentata da un quarto dei dipendenti statali, ovvero i non meritevoli.
Rinnovo contratti statali e riforma Pa Madia 2017: premi di merito e valutazione
Quello dei bonus e dei premi per i dipendenti statali sarà, scrive Il Messaggero, uno dei punti più dibattuti. Volendo superare la riforma Brunetta, infatti, la bozza del decreto di riforma della Pubblica amministrazione lega il merito alla valutazione, stimata, però, con l'indice dell'assenteismo.
Si premierebbero, ovvero, gli uffici dove le assenze sono meno rilevanti, mentre andrebbero penalizzati quelli dove le assenze sono maggiori e dove, eventualmente, si verifichino fenomeni di furbetti delle assenze. Sul punto, i sindacati chiedono invece che i bonus siano discussi nell'ambito della negoziazione che si terrà all'Aran a partire, presumibilmente, dal prossimo giugno in modo da stabilire i criteri di valutazione e le forme di premialità che disincentivino le assenze nella Pubblica amministrazione.