Possibili novità in arrivo già alla fine di questa settimana in tema di aumenti degli stipendi legati ai bonus ed al salario accessorio dei dipendenti del pubblico impiego derivanti dalla riforma della Pubblica Amministrazione 2017 e dal rinnovo dei contratti statali. Infatti, venerdì prossimo, 19 maggio 2017, potrebbe essere dato l'ok definitivo al decreto di riforma della Pubblica amministrazione targato Marianna Madia, anche se il confronto tra il governo e i sindacati non ha ancora risolto i dubbi relativi alla distribuzione dei premi tra i lavoratori della Pubblica amministrazione.
In particolare, i problemi riguardano la modalità secondo cui verranno distribuiti i premi agli statali virtuosi, la semplificazione delle procedure e le risorse da reperire per il salario accessorio.
Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: a chi i bonus di merito?
Bonus e premi agli statali legati al rinnovo dei contratti 2017, nella stesura del decreto di riforma della Pubblica amministrazione della Madia, potrebbero giustificare aumenti di stipendi solo ad alcuni enti tra i più virtuosi, tagliando fuori gli altri. E' ciò che i sindacati stanno cercando di contrastare in quanto il nuovo impianto dei bonus, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, spetterebbe, nella fase sperimentale 2018-2020, solo ai lavoratori delle Regioni e delle Città metropolitane, escludendo gli altri.
Il ministero dell'Economia sta infatti ponderando i possibili effetti di un allargamento della sperimentazione dei bonus legati al merito ai quattro comparti della Pubblica amministrazione: risulterebbe difficile prevedere gli effetti sui costi del personale statale. E, difatti, il decreto contiene la clausola di non comportare nuovi oppure maggiori oneri per le finanze pubbliche, confermando le difficoltà nel reperimento delle risorse per gli aumenti nelle retribuzioni accessorie.
Novità di oggi sui bonus nella riforma Pubblica amministrazione e contratti statali 2017
Il problema delle risorse sui bonus degli stipendi degli statali rischia, inoltre, di subire uno stop nelle trattative di riforma della Pubblica amministrazione anche per quanto riguarda l'applicazione della riforma Brunetta, soprattutto alla luce dell'armonizzazione degli stipendi annunciato dal ministro Madia.
Se è vero che premi e bonus non seguiranno i principi delle classi di merito ideate dall'ex ministro (con la mancata erogazione dei premi per un quarto degli statali), continuerà a vigere il principio secondo il quale la voce "produttività" (che nel nuovo contratto interesserà l'ufficio intero e non il singolo lavoratore) rischierebbe di vedersi destinare la maggior parte delle risorse. Ciò in conseguenza del fatto che la riforma assegna alla produttività la quota prevalente. Alla restante quota, quella riguardante le indennità del salario accessorio (per gli statali che svolgano il proprio servizio in condizioni di disagio o a turnazione, ad esempio), potrebbero essere destinatate risorse residuali e del tutto insufficienti.