Potrebbero essere pochissime le uscite per la pensione anticipata per l'anno 2017 dei docenti e degli Ata della Scuola nei due canali dell'anticipo pensionistico agevolato (l'Ape sociale) e dei precoci che abbiano accumulato la quota 41. Infatti, i due strumenti di pensione anticipata che sono stati introdotti dalla legge di Bilancio 2017, dopo l'approvazione dei decreti attuativi, tagliano fuori il personale scuola, non solo per i requisiti, ma anche per i termini necessari per presentare la domanda. E' quanto messo in evidenza da Domenico Proietti, responsabile del comparto delle Pensioni della Uil: sia la scadenza per presentare le domande di pensione anticipata e dei precoci con quota 41 (il prossimo 15 luglio) che la data fissata dal decreto per la pubblicazione delle graduatorie di ammissione all'uscita anticipata (il 15 ottobre), sono incompatibili con le pensioni nella scuola.

Pensioni anticipate scuola 2017: domanda e requisiti docenti e Ata per Ape e precoci quota 41

Infatti, per la pensione anticipata 2017 nella scuola, docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) sono tenuti a rispettare le scadenze fissate dal ministero dell'Istruzione di Valeria Fedeli riguardanti sia la cessazione dal servizio che l'accesso alla pensione vera e propria (che, per la scuola è fissata al 1° settembre di ogni anno). Entrambe le scadenze dovrebbero essere modificate per permettere al personale della scuola di poter accedere alla pensione anticipata 2017. Ma i termini e le scadenze non sono l'unico ostacolo all'uscita anticipata del personale della scuola. Infatti, secondo i calcoli di Italia Oggi, non più del 4 o del 5 per cento dei circa centomila docenti e Ata di ruolo potranno beneficiare delle misure di pensione anticipata.

Secondo le stime, sarebbero novemila i docenti delle scuole dell'infanzia, 22 mila e cinquecento gli insegnanti delle scuole primarie, 22 mila i docenti delle scuole medie e 26 mila quelli delle scuole superiori, oltre ai 17 mila e cinquecento tra i direttori (Dsga) e gli Ata che, al 1° maggio scorso, risultino aver già maturato i 63 anni di età e, quindi, in possesso del requisito anagrafico per l'anticipo pensionistico Ape (per i precoci quota 41 non conta l'età) e ancora distanti dalla pensione di vecchiaia, ottenibile a 66 anni e 7 mesi.

Requisiti precoci quota 41 scuola e Ape: come si esce con la pensione anticipata 2017?

Oltre all'età, per la pensione anticipata dei precoci con quota 41 e per l'anticipo pensionistico Ape agevolato nella scuola, occorre essere in possesso di ulteriori requisiti che, ulteriormente, abbassano la platea dell'uscita. Infatti, docenti e Ata dovranno essere in possesso di contributi per 30 anni e, nel momento in cui si presenta la domanda, essere in una delle situazioni previste dal decreto attuativo delle pensioni anticipate:

  • prendersi cura del coniuge o, comunque, di un parente entro il primo grado da 6 mesi (sono incluse le unioni civili e le convivenze);
  • avere una disabilità confermata di almeno il 74%;
  • avere almeno 36 anni di versamenti e rientrare nelle attività faticose, condizione che permette anche l'uscita dei precoci con quota 41 (nella scuola, sono riconosciute solo quelle a carico delle maestre dell'infanzia e degli educatori degli asili nido). Per quest'ultima categorie, nel canale Ape social, occorre, inoltre, aver prestato servizio per 6 degli ultimi 7 anni continuativamente.

I docenti della scuola e gli Ata che dovessero beneficiare della pensione anticipata Ape social, fino alla maturazione della pensione di vecchiaia, otterranno un'indennità di pensione (per 12 mensilità all'anno) che avrà l'importo pari a quello della vecchiaia, purché la rata non sia superiore a 1.500 euro, considerata al lordo. Per la buonuscita, invece, occorrerà attendere la maturazione della pensione di vecchiaia.