Manca meno di una settimana alla chiusura dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto e gli ultimi candidati sono alle prese con l’iscrizione al bando. Ricordiamo che gli aspiranti docenti dovranno iscriversi in tali graduatorie entro il termine del 24 giugno. Questo vale sia per coloro che si iscrivono in I, II e III fascia per la prima volta, sia per i docenti che sono già iscritti, i quali dovranno solamente aggiornare il proprio punteggio. Bisogna specificare, in primis, che ci sono diversi modelli a seconda di quale tipo di aggiornamento interessa l’aspirante docente o docente.

Infatti il modello A/2 deve essere scelto e redatto da tutti i docenti sprovvisti di abilitazione che non si sono mai iscritti alle Graduatorie. Lo stesso modello interessa anche quelli che erano già iscritti per il triennio 2014/2017 e che vogliono rinnovare l’iscrizione per il triennio 2017/2020 per gli stessi insegnamenti. Il dilemma che attanaglia tutti gli aspiranti docenti è quale provincia scegliere, a prescindere da dove sia l’attuale residenza di ognuno. Infatti moltissimi giovani che aspirano ad insegnare sono disposti ad abbandonare la città natale, fare le valigie e partire pure di trovare lavoro. Questo vale soprattutto per quelli che abitano al Sud, che si sentono dire da sempre che oramai le graduatorie sono intasate.

Le città che sembrano essere meno intasate di richieste

Cominciamo dicendo che non c’è una provincia che sicuramente chiamerà degli aspiranti docenti, anche perché bisogna valutare la classe di concorso. Però è possibile farsi un’idea di quali province risultano più libere e nelle quali le vecchie graduatorie sono esaurite. Da quello che emerge dalle precedenti graduatorie e dai pareri dei docenti sul web è che anche al Nord è difficile essere chiamati nelle grandi città come Milano, Venezia o Firenze.

Dunque è sempre meglio, al di là della provincia che si sceglie, puntare su città più piccole. Lo stesso consiglio vale per coloro che decidono di restare al Sud, per esigenze personali o semplicemente perché non si ha voglia di spostarsi, vale lo stesso consiglio: evitare città metropolitane come Napoli, o Palermo preferendo città più piccole e meno popolose.

Ovviamente non bisogna mai dimenticare che in terza fascia si viene chiamati solo se gli insegnanti di ruolo si assentano per motivazioni del tutto improvvise e casuali (malattie, maternità). Dunque al di là dei consigli suddetti e delle supposizioni, tutto può succedere, e la scelta della provincia resta comunque un terno al lotto.