Sale la preoccupazione fra i lavoratori che entro il 15 luglio dovranno presentare domanda di accesso ai benefici previdenziali previsti dalla nuova normativa entrata in vigore lo scorso primo gennaio. I decreti attuativi sull'Ape Sociale e sul meccanismo di Quota 41, infatti, non sono stati ancora pubblicati; cosa che potrebbe determinare un ulteriore slittamento del termine per la presentazione delle domande.

Ape e Quota 41, meno di un mese alla scadenza

Manca meno di un mese alla scadenza del termine per la presentazione delle istanze di accesso e ancora i Dpcm non sono stati pubblicati nonostante l'approvazione della Presidenza del Consiglio che lo scorso 23 maggio ha provveduto alla firma.

A preoccupare di più sono i ritardi accumulati che potrebbero rendere più difficile il rispetto dei tempi per la presentazione delle domande e, inoltre, potrebbero tagliare fuori migliaia di lavoratori che non riuscirebbero a rispettare la scadenza prevista.

Il rischio consisterebbe anche nel fatto che si potrebbe creare un ingorgo delle domande fra i 30 mila lavoratori che faranno richiesta del beneficio. Da ricordare che le due misure volte ad anticipare l'uscita dall'attività lavorativa potrebbero costare circa 2 miliardi di euro per il biennio 2017-2018; una cifra ingente che servirà per garantire una copertura previdenziale a tutti i richiedenti anche se le risorse potrebbero non bastare.

Per maggiore chiarimenti, infatti, si dovrà attendere la pubblicazione dei testi nella Gazzetta Ufficiale che, stando a fonti indiscrete dovrebbe avvenire fra pochi giorni.

Camusso: 'rischio penalizzazione in caso di fine della legislatura'

Preoccupanti anche le ultime dichiarazioni del segretario generale della Cgil Susanna Camusso che a margine dell'ultimo incontro tenutosi nei giorni scorsi con il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e il Ministro della Giustizia Andrea Orlando avrebbe spiegato che i potenziali beneficiari potrebbero rimanere penalizzati in caso di una fine anticipata dell'attuale legislatura visto che, potrebbe compromettere le discussioni sui prossimi temi da affrontare nella prossima Legge di Stabilità.

In tal caso, infatti, si dovrebbe velocizzare la presentazione delle domande al fine di consentire all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale l'avvio della procedura di monitoraggio e l'invio delle relative certificazioni ai richiedenti che sono in possesso dei requisiti.