Quello della differenza di genere è "un tema di fondamentale importanza rispetto a tutto quanto la politica potrà fare in termini di azione". Lo afferma l'On. Walter Rizzetto in occasione della presentazione dell'indagine conoscitiva avvenuta nel pomeriggio di oggi presso la Sala del Mappamondo della Camera. L'esponente dei FDI spiega che si tratta di "un'indagine importante: per la prima volta si è fatto un lavoro così corposo", ma evidenzia anche che "è altrettanto vero che serve agire per cercare di andare a coprire tutti i c.d.
punti di caduta che anche in questa indagine conoscitiva sono emersi. Io penso che per combattere la disparità di genere serva rivoluzionare il lavoro. Il nostro è un Paese purtroppo che invecchia. Ci sono poche nascite, 460mila nell'anno solare 2016. C'è una bassa natalità e una disoccupazione ancora molto alta, sia giovanile sia generale".
Welfare e maternità: mancano strutture essenziali
"Rispetto a questa crisi di natalità c'è anche un incremento di fatto dell'età media del primo parto nei confronti delle donne. Una volta partorivano molto prima. In questo momento drammatico partoriscono ad un'età mediamente più alta rispetto a 25 o 30 anni fa e dopo non rientrano più nel mercato del lavoro", prosegue l'On Rizzetto, evidenziando un altro tema chiave sull'impatto di genere.
"Mancano spesso le strutture essenziali... oltre agli asili anche i servizi per l'infanzia. Questi, secondo noi, sono dei punti da dover verificare e sicuramente sono delle lacune da dover colmare. Ricordiamoci che è un assurdo il fatto che le donne lavorano mediamente di più rispetto ai maschi, perché dopo un ciclo di 6-8 ore al giorno c'è il lavoro domestico, che va a comporre una giornata lavorativa che in termini di ore va oltre le 8 ore. Molto spesso però le pratiche organizzative all'interno delle aziende sono disegnate prevalentemente sulle esigenze maschili e poco su quelle femminili" Per porre rimedio "serve quindi modificare le modalità con cui si organizzano le stesse aziende" spiega il Vice Presidente della Commissione lavoro, "in termini di percorso di carriera, di organizzazione dei tempi e remunerazioni, che devono essere neutrali rispetto al genere.
Se non modifichiamo oggi o il prima possibile questi elementi, le tradizionali politiche di pari opportunità si rivelano poco efficaci. Quindi, ecco che la politica deve affiancare tutti i cambiamenti del mercato del lavoro. Pensiamo ad esempio a come le tecnologie digitali abbiano cambiato il mercato del lavoro".
Sui diritti delle donne bisogna "stabilire una strada condivisa e trasversale"
Infine, è arrivato un richiamo all'intervento del Ministro del Lavoro. "Il Min. Poletti ha parlato nel suo intervento di Europea. Io penso che questa sia un'Europa che debba ancora ingranare la giusta marcia. Immagino ad esempio un'imposizione fiscale unica per evitare le delocalizzazioni in una notte e la concorrenza sleale".
In chiusura, "è stato fatto qualcosa in termini di smart working, di welfare, sulle Pensioni e sul famoso caso opzione donna, oltre che per i lavoratori che dopo 40 anni non riescono ancora ad andare in pensione (tra i quali ci sono anche le donne). Abbiamo parlato di APE social, ma serve agire. Io penso che questo sia un incontro importante che cerchi di stabilire una strada condivisa e trasversale verso un diritto, ma immagino anche che i nostri compagni di avventura e di viaggio in questo contesto siano assolutamente troppi", ha concluso l'On Rizzetto.