Le vacanze estive stanno finendo e presto in Parlamento si tornerà a lavorare per risolvere le tante problematiche degli italiani. Pensioni, lavoro e così via torneranno ad occupare i lavori di Governo e Parlamento e uno degli appuntamenti più importanti è il DEF, il Documento di Economia e Finanze che per importanza è il secondo atto dell’Esecutivo. Si tratta dell’atto che segna le linee guida che il Governo seguirà in materia economica e finanziaria. Con l’Autunno poi si inizierà con la lavorazione della manovra finanziaria o Legge di Bilancio come si chiama oggi e che è l’atto di Governo più importante.

Tra pensioni e lavoro

Qualche giorno fa rilasciando una intervista al quotidiano “La Repubblica”, il Viceministro Morando ha ribadito il punto focale su cui lavora il Governo, cioè le politiche di rilancio occupazionale dei giovani. Questo chiudendo di fatto la porta alle modifiche previdenziali ed alla riforma pensioni da più parti richiesta. In pratica, il Governo preferirà intervenire per il rilancio dell’occupazione lavorativa giovanile e sulla lotta a precariato e disoccupazione. Il grosso delle cifre di cui tratterà il DEF quindi sarà incentrato sull’occupazione e solo dopo si potrà trattare di correttivi previdenziali all’attuale sistema e di altre necessità italiane. Sempre Morando, oggi 20 agosto, con un’altra intervista, stavolta all’agenzia di news “AdnKronos” è entrato più nello specifico, anticipando le misure che verranno messe in atto proprio per agevolare il lavoro dei giovani.

Contributi per le assunzioni

Il Viceministro ha parlato di quella che lui considera una sua idea, cioè sgravare i contributi per le assunzioni di giovani sotto i 32 anni di età. Per ogni giovane neo assunto, il Governo prevede di concedere alle aziende uno sgravio del 50% dei contribuiti previdenziali da versare. Ma non finisce qui perché il progetto va ben oltre.

L'obiettivo è stanziare alcuni miliardi di risorse proprio a questa iniziativa, per ridurre della metà i contributi a carico delle aziende per i neo-assunti per i primi 2 anni di assunzione. Per gli anni a seguire invece, ancora sgravi, ma di importi e percentuali più contenuti per le assunzioni stabilizzate. In pratica, il progetto è uno sgravio da rendere strutturale.

Sull’argomento sono già molti gli interventi dei vari partiti politici, con Damiano che ha apprezzato il progetto ma che sottolinea come debba essere messo in atto solo ed esclusivamente per assunzioni a tempo indeterminato e non per le altre tipologie di assunzioni che portano al precariato. Anche Zanetti di Scelta Civica dà voto positivo agli sgravi, ma mettendo in allarme il Governo a controllare eventuali abusi come potrebbero essere quelli messi in pratica da datori di lavoro che per sfruttare le novità, licenzino vecchi lavoratori che costerebbero di più alle aziende.