Novità in vista per le Pensioni del 2017 e, in particolare, per un aumento che potrebbe attestarsi sui quaranta euro mensili. E' infatti notizia di questi giorni la possibilità di una rivalutazione delle pensioni più basse, ipotesi che potrebbe essere discussa in sede di riforma delle pensioni del prossimo autunno. La notizia è riportata dal quotidiano Republica e parla di una doppia ipotesi: da un lato l'aumento delle pensioni dei più poveri e, dunque degli assegni più bassi. Dall'altro l'allargamento dell'anticipo pensionistico Ape social per la pensione anticipata dai 63 anni di età.

Non si tratterebbe, spiega il quotidiano, di una mossa puramente elettorale: l'aumento delle pensioni più basse e la flessibilità in uscita con la pensione anticipata Ape sperimentata proprio quest'anno, garantirebbero un equilibrio maggiore in tema previdenziale.

Ultime novità oggi pensione anticipata e assegni pensioni: quali proposte?

Ma pensioni anticipate e aumento degli assegni delle pensioni aumenterebbero la spesa nella prossima legge di Bilancio. Infatti, la proposta di aumentare le pensioni di 40 euro mensili si configurerebbe come bonus, una vecchia ipotesi presa in considerazione dall'ex Premier Matteo Renzi. Ma la spesa preventivata qualche anno fa fu di due miliardi di euro e, nel caso di tesoretti e risorse non utilizzate, potrebbe trovare inserimento nella legge di Bilancio 2018.

Quale sarebbe la platea dei pensionati interessati? Nella proposta che fu formulata, rientravano gli incapienti. Ovvero, si tratterebbe di rivalutare le pensioni all'inflazione dei più poveri, di coloro che guadagnano assegni fino a ottomila euro all'anno. La proposta risulterebbe come misura più immediata per aumentare le pensioni e renderle più adeguate al costo della vita.

Proprio per questo, scrive il quotidiano, i sindacati avanzeranno la loro richiesta già a partire da domani, 30 agosto, nell'incontro sulle pensioni e sulla "Fase 2" prevista con i rappresentanti del Governo Gentiloni.

Aumento pensioni 2017, a chi spetterebbero e di quanto

L'adeguamento delle pensioni con l'aumento di 40 euro riporterebbe nuovamente gli assegni a salire.

Infatti, gil importi sono fermi da svariati anni e, nel frattempo, hanno rischiato ulteriori tagli per effetto dell'inflazione negativa del 2015. Inoltre, le misure dei governi degli ultimi anni sono andati nella direzione di stoppare gli adeguamenti: fu così per il Governo Berlusconi che bloccò le rivalutazioni per le pensioni di importo medio-alto nel 2011, mentre la riforma Fornero estese il blocco degli assegni a tutti i pensionati. Infine, sulla questione si espresse la Corte costituzionale che decise per la restituzione, una tantum, di parte degli aumenti che spettavano ai pensionati.