Mentre prosegue senza sosta il dibattito politico, economico e sindacale sulla fase due della riforma Pensioni, torna a farsi sentire la voce di Papa Francesco sulla questione previdenziale. Il pontefice si è più volte espresso su pensioni e lavoro, stavolta il riferimento è ai trattamenti previdenziali per i migranti che vivono in Italia. Anche in questo caso il Santo Padre si esprime a sostegno dei diritti delle persone.

Migranti, il Pontefice: garantire pensioni e trasferimento contributi per rimpatri

"Lo status migratorio - ha scritto il Pontefice come riprota LaPresse - non dovrebbe limitare l'accesso all'assistenza sanitaria nazionale e ai sistemi pensionistici, come pure - ha sottolineato in un messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, che sarà celebrata il 14 gennaio prossimo - al trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio".

Già lo scorso giugno, Papa Francesco aveva detto la sua sulla questione previdenziale incalzando in qualche modo il Governo Gentiloni nel pieno del dibattito sulla riforma pensioni.

Papa Francesco interviene nel bel mezzo del dibattito sulla riforma pensioni fase 2

"Le pensioni d'oro - ha dichiarato il Pontefice lo scorso giugno - sono un'offesa al lavoro non meno grave - ha evidenziato richiamando l'attenzione della politica- delle pensioni troppo povere". Tagli alle pensioni d'oro e aumento delle pensioni basse, sembra la proposta politica emersa dalle parole di Papa Francesco, proposta politica caldeggiata in questi mesi, oltre che dai sindacati, soprattutto dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

"Proposta finora - dichiarò nell'occasione il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni commentando le parole del Santo Padre sulle pensioni d'oro - osteggiata dal Pd e dai partiti di maggioranza".

Incontri governo-sindacati il 30 agosto, l'1 e il 7 settembre: c'è il rischio rottura

Queste le ultime notizie che arrivano dal Vaticano relativamente alla questione sociale che sta animando il dibattito politico agostano, mentre si resta in attesa del proseguimento del tavolo di confronto sulla riforma pensioni tra governo e sindacati.

I prossimi incontri sono in programma il 30 agosto, l'1 e il 7 settembre. L'esecutivo e le parti sociali puntano in linea generale a chiudere il tavolo sottoscrivendo un verbale d'intesa generale come è successo con la fase uno. Ma sarà difficile evitare lo scontro sull'aumento dell'età pensionabile se il Governo Gentiloni non dovesse fare passi indietro rispetto alle posizioni espresse dal vice ministro dell'Economia Enrico Morando e dal responsabile economico del Pd Tommaso Nannicini che hanno detto no all'ipotesi di bloccare o far slittare l'adeguamento dei trattamenti pensionistici alle speranze di vita.