Anticipo della pensione per le donne agevolato. Questa sarebbe una recente ipotesi che il governo ha messo al vaglio in un recente confronto con i sindacati. In pratica in presenza di determinati requisiti e circostanze le donne lavoratrici potrebbero, secondo la proposta ancora in discussione, usufruire di possibili sconti sugli anni contributivi, fino a un massimo di due anni.

Ape social: pensione anticipata agevolata per le donne, le possibili novità in arrivo

Anticipare la pensione di sei mesi per ogni figlio fino ad un tetto massimo di 24 mesi.

Attualmente sono richiesti tra i requisiti per accedere all’Ape Social minimo 30 anni di anzianità contributiva, che potrebbero passere così per le donne con figli fino a 28. Questa sarebbe la proposta sul tavolo delle trattative tra il governo e i sindacati. L’Ape social normalmente spetta, secondo gli attuali parametri, a chi ha compiuto i 63 anni è senza lavoro e risulta senza alcuna pensione diretta. Sono inoltre necessarie, in parallelo, almeno una di queste altre condizioni: disoccupato e senza ammortizzatori da almeno 3 mesi, invalido civile minimo al 74 per cento, coniuge o parente diretto disabile. In tutti e tre i casi occorrono 30 anni di contribuzione e 36 per coloro che hanno svolto un'attività lavorativa particolarmente gravosa negli ultimi 6 anni su 7.

Le agevolazioni sull’Ape social servirebbero per aumentare la percentuale di accesso alla pensione anticipata alla platea femminile, che secondo le stime risulterebbe attualmente solo al 29%. Per attuare questa ipotesi però serviranno sicuramente maggiori investimenti economici da parte del Governo, ma non risulta ancora chiaro ai sindacati di quale entità si tratterà.

Dopo quello di fine agosto e quello di oggi 7 settembre, saranno previsti altri incontri che vedranno come protagonisti il Governo e i sindacati nei quali si discuterà ulteriormente dei temi che riguardano le pensioni.

Donne in pensione a 66 anni

Un’altra novità per le lavoratrici è quella che dal prossimo gennaio 2018 scatterà l’unificazione dell’età tra uomini e donne per accedere alla pensione di vecchiaia.

Così l’età per la pensione di vecchiaia in Italia risulterà la più alta d’Europa con la prospettiva che tale differenza aumenterà, con l’ulteriore adeguamento in relazione all’aspettativa di vita, passando ai 67 anni previsti per il 2019. Tale soglia massima per il pensionamento di vecchiaia in Germania è previsto per il 2030, per i francesi dopo il 2022 e nel Regno Unito addirittura nel 2028.