"Oggi il Governo nell'incontro con il sindacato, non ha proposto per tutte le donne uno sconto contributivo di sei mesi per ogni figlio ma solo per la platea di chi può accedere alla platea dell'Ape Social, cioè poche migliaia di donne", lo ha affermato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli che assieme alle altre sigle confederali Cisl e Uil sta conducendo la sua battaglia sulla previdenza in vista dell'avvio della cosiddetta Fase 2.

Ecco la proposta di Ghiselli

Secondo quanto riportato da "Sussidiario", infatti, le tre sigle confederali ed in particolare la Cgil potrebbero lanciare una nuova proposta per estendere l'Ape Sociale ad una più ampia categoria di soggetti. Ad intervenire è il sindacalista Roberto Ghiselli che chiede lo sconto contributivo di sei mesi per ogni figlio in favore di tutte le lavoratrici.

Nel mirino, anche il riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai fini contributivi per le donne anche se il Governo sembrerebbe restio a questo tipo di intervento: "Siamo molto lontani da una risposta seria al tema delle Pensioni per le donne ed al riconoscimento del lavoro di cura", ha ribadito ancora Ghiselli.

Intanto, si attende un altro incontro fra l'esecutivo e le tre sigle confederali in vista dell'avvio della cosiddetta Fase 2 che dovrebbe riaprire i temi rimasti ancora irrisolti: si tratta dell'estensione dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41, della pensione di garanzia per le giovani generazioni, la proroga del regime sperimentale donna e lo stop all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita.

Sono questi i temi fondamentali che dovranno essere discussi prima dell'inizio dei lavori per la nuova Legge di Stabilità che con molta probabilità entrerà in vigore il primo gennaio del 2018.

Furlan: 'eliminare i paletti della Legge Fornero'

Intanto, il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan mira ad un intervento che possa rendere più flessibile l'uscita dall'attività lavorativa e nel contempo chiede l'eliminazione di molti paletti restrittivi imposti dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Secondo la Furlan, infatti, occorrerebbe riconoscere i periodi di maternità ai fini previdenziali che possa facilitare l'uscita alle lavoratrici. Un altro tema fondamentale da affrontare, invece, riguarderebbe lo stop all'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita che a partire dal 2019 innalzerebbe l'età pensionabile di ulteriori 5 mesi fino al raggiungimento dei 67 anni.