"Con questa mi rivolgo alla Sua autorità per comunicarLe la mia richiesta di poter accedere al trattamento pensionistico al pari di ogni lavoratore italiano, pubblico o privato che sia, e che attualmente si conforma alla recente modifica del sistema pensionistico sulla base dell'Art 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 detto "Salva Italia, poi denominata Legge Fornero nel comune linguaggio".
Comincia così la lettera del Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera On. Walter Rizzetto, inviata all'attenzione della Presidente della Camera On. Boldrini. "Spero di poterLa persuadere ad una ulteriore riflessione", prosegue il parlamentare, "non tanto rispetto al nostro legittimo ed in parte virtuoso sistema contributivo, i cui versamenti nessuno chiede di disperdere al pari di ogni lavoratore, bensì di poter armonizzare le modalità, al fine di poter raggiungere l'età pensionistica uniformandola a quella degli altri cittadini i quali, per poter ottenere la "Pensioni" sono di fatto assoggettati al cd parametro dell'aspettativa di vita.
Al contrario, viste le numerose criticità che immagino possano esserci, sono a sollecitare sin da ora un passaggio parlamentare al fine di poter estendere la misura che incorpora questo anacronistico e fastidioso "privilegio" anagrafico a tutti i contribuenti italiani; se infatti è vero che l'età stabilità a noi riservata (65 anni o 60 anni nel caso di un secondo mandato parlamentare, al posto degli attuali circa 67,68 anni) è stata delineata con un passaggio normativo ordinario ben chiaro, è altrettanto evidente che rebus sic stantibus si andrebbe a violare un fondamentale principio di uguaglianza sociale".
Legge Fornero e pensioni dei parlamentari: la proposta dell'On. Rizzetto
"In sostanza" prosegue l'On.
Rizzetto, "se un adattamento alla cd Legge Fornero di Deputati e Senatori pare, ad oggi, di (purtroppo) difficile attuazione, ebbene sarebbe almeno proposta virtuosa quella di fare il contrario, al netto del fatto che già il nostro gruppo parlamentare aveva proposto tali modifiche in Ufficio di Presidenza della Camera, incorporando anche il passaggio sui "trattamenti vitalizi" in essere, contenuti nella "Legge Ricchetti" che pare avere le ore contate presso l'altro ramo del Parlamento, in quanto macchiata da difetti di costituzionalità che, al contrario, presso gli uffici della Camera non si sarebbero verificati in quanto percorsi nel solco della autodichia".
Passaggio utile per avvicinare la sfera politica ai cittadini
"Illustre Presidente: come Lei ricorderà sono stato eletto con il gruppo MoVimento 5 Stelle, compagine che ho abbandonato con rammarico, dopo innumerevoli riflessioni e non senza scontri politici molto accessi su cui non mi dilungo più da tempo; le idee ed i principi fondamenti di quel MoVimento li sento ancora miei e spesso li ritrovo anche nel mio attuale gruppo di appartenenza". In conclusione, il parlamentare evidenzia "che quanto pensavo allora in termini di principi fondanti lo penso tuttora; ritengo che questo passaggio possa essere utile per avvicinare sempre più la sfera Politica a quella dei comuni cittadini, cosa che, Lei mi insegna, sarebbe un architrave fondamentale per ritrovare la fiducia che spesso le persona hanno perso nei confronti delle Istituzioni e che accorcerebbe di molto la distanza che essi sentono nei nostri confronti".
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