DSU, Sia e isee per molti sono sigle sconosciute, ma sapere come funzionano le leggi per contrastare la povertà emanate dal Governo è importante, perché magari se ne ha diritto senza saperlo. Solamente una bassa percentuale di persone aventi diritto sfrutta i vantaggi offerti dallo Stato nei confronti di chi ha un reddito basso per reinserirsi nel mondo lavorativo o avere un sostegno economico per far fronte alle spese quotidiane. A fare da tramite tra cittadini, Inps e istituzioni varie ci sono i CAF, che operano quasi sempre gratuitamente.

Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) 2017/2018

Il sostegno per l’inclusione attiva (SIA) prevede un beneficio economico da parte dello Stato nei confronti delle famiglie in condizioni di povertà e con determinati requisiti, come un figlio disabile, un figlio minorenne anche non disabile o una donna incinta. Il SIA è un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, il nucleo familiare che lo richiede deve essere individuato dai servizi sociali territoriali, come centri per l’impiego, assistenti sociali e scuola. Il sostegno per l’inclusione attiva implica che la famiglia si impegni a trovare lavoro o partecipare a progetti territoriali di insegnamento e formazione. L’obiettivo è ritrovare l’indipendenza economica, pertanto il progetto è limitato nel tempo.

Per richiedere il SIA un componente del nucleo familiare deve essere in possesso di un’attestazione ISEE in corso di validità, presentarsi in Comune e compilare un modulo predisposto dall’Inps.

Requisiti per ottenere il SIA

Chi richiede il sostegno per l’inclusione attiva deve essere cittadino italiano, della comunità europea o avere un diritto di soggiorno permanente ed essere residente in Italia da almeno due anni.

In famiglia ci deve essere una donna in stato di gravidanza, un figlio minorenne o un figlio disabile e l’ISEE deve essere inferiore o uguale a 3.000 euro. Eventuali sussidi come pensione di invalidità o altro devono essere inferiori a 600 euro al mese oppure 900 euro se in famiglia c’è una persona non autosufficiente, inoltre non bisogna usufruire di altri sussidi erogati ai disoccupati e possedere beni di valore come autoveicoli o motorini.

ISEE precompilato online dal 2018

La DSU cambierà completamente dal 2018 e sarà l’unico metodo per ottenere l’ISEE, necessario per richiedere i sussidi anti povertà offerti dal Governo. A partire dal 1 settembre 2018 nel sito dell’Inps ogni cittadino potrà trovare la dichiarazione relativa ai propri beni con molti dati già compilati, tra cui: informazioni anagrafiche, redditi percepiti, dichiarazioni 730, Naspi, eventuale reddito di inclusione, stipendio, immobili posseduti, conti correnti e libretti di risparmio. L’ISEE precompilato è modificabile e la scadenza cambierà dal 15 gennaio dell’anno successivo al 31 agosto dell’anno seguente con periodo di validità iniziale al 1 settembre e beni riferiti non più ai due anni precedenti ma a un solo anno.