Sgravi per le giovani generazioni e più flessibilità in uscita per i lavoratori alle prese con le rigide norme dettate dalla Riforma Fornero. E' su questo che si basano le proposte lanciate dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti intervenuto nei giorni scorsi alla Giornate del Lavoro della Cgil.

Poletti avanza alcune proposte sui sgravi per i giovani

Dopo il confronto con le organizzazioni sindacali tenutosi giorno 13 settembre, il Ministro Poletti sembrerebbe disposto a venire in contro alle necessità di tutta la popolazione sia giovani che lavoratori; per questo motivo avrebbe espresso la volontà di riaprire il cantiere sulla previdenza attraverso alcune proposte che potrebbero essere discusse a margine della cosiddetta Fase 2 dell'accordo firmato lo scorso autunno a Palazzo Chigi.

Misure che potrebbero essere inserite nella prossima Legge di Stabilità 2018 assieme ad altri interventi previdenziali come l'estensione della platea dei beneficiari per l'accesso all'Ape Sociale e al meccanismo della Quota 41, al riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici ai fini contributivi e allo stop all'adeguamento dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita.

Secondo le ipotesi del Ministro Poletti, infatti, il Governo dovrebbe approvare un intervento che possa sgravare il 50 % degli oneri al fine di favorire le assunzioni dei giovani ed incentivare l'occupazione. "Si potrà arrivare anche al 100% grazie alla presenza di strumenti specifici di decontribuzione.

Vedremo se riusciremo a combinare questi strumenti per avere dei risultati" ha affermato lo stesso Poletti a margine delle Giornate del Lavoro.

Proposta di Poletti discutibile in Fase 2

Da rivedere, anche uno strumento che possa garantire una maggiore flessibilità in uscita e dare finalmente un sospiro di sollievo a migliaia di lavoratori prossimi alla pensione.

E non può di certo passare inosservato il meccanismo ideato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano inerente alla quota 100 che consentirebbe di lasciare anticipatamente il lavoro a partire dai 62 anni di età anagrafica e 38 anni di versamenti contributivi. Nel mirino dell'esecutivo anche l'estensione dell'Ape Sociale e della Quota 41 a tutti i lavoratori rimasti esclusi dalle norme contenute nella nuova manovra finanziaria.

Misure che dovrebbero essere discusse nella Fase 2 e che potrebbero far parte della Legge di Stabilità 2018 anche se, come anticipato più volte da Poletti occorrerebbe tenere in considerazione le risorse disponibili.