Continuano i dibattiti sulle misure previdenziali che ancora presentano molti punti da chiarire e sui delicati temi rimasti irrisolti. Si tratta del famigerato anticipo pensionistico e carico dello Stato e del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci, due misure che hanno suscitato non poche polemiche vista l'esclusione di molti lavoratori.

Ecco gli interventi della Fase 2

Per questo motivo i due benefici previdenziali concessi dalla Legge di Stabilità 2017 continuano ad essere oggetto di dibattito anche a margine della Fase 2: obiettivo principale del Governo Gentiloni è l'estensione delle platee di beneficiari.

Al centro delle discussioni, anche il tema legato al futuro previdenziale delle lavoratrici e delle giovani generazioni oltre alla revisione della cosiddetta previdenza complementare. L'ipotesi dell'esecutivo, infatti, mirerebbe al riconoscimento dei lavori di cura e assistenza alle lavoratrici ai fini previdenziali oltre all'introduzione di un assegno di garanzia volto ad integrare il trattamento minimo che andranno a percepire i lavoratori con carriere lavorative discontinue.

Verso nuovi correttivi ad ottobre

Nel mirino, anche la proroga del regime sperimentale donna; una proposta che ormai da molti anni è incardinata in Commissione Lavoro alla Camera ma che è sempre stata lasciata nel dimenticatoio.

Argomenti che potrebbero avere delle risposte ad ottobre secondo quanto emerso nel confronto fra il Governo Gentiloni e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil tenutosi lo scorso 13 settembre.

Subito dopo aver ottenuto l'approvazione della nota di aggiornamento del Def (Documento di economica e finanza), infatti, l'esecutivo potrebbe dare il via ai nuovi correttivi che potrebbero essere inseriti nella prossima Legge di Stabilità sulla quale si inizierà a lavorare verso la metà del mese prossimo.

Cosa assai diversa, invece, per quanto concerne gli eventuali correttivi all'Ape Sociale, al meccanismo di Quota 41 e alla proroga del regime sperimentale donna per i quali si attende l'esito del monitoraggio disposto dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Mentre per quanto riguarda il blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita occorrerà aspettare l'aggiornamento dei dati Istat.

Rimane da considerare, però, le risorse finanziarie che il Governo avrebbe messo a disposizione. Non è escluso che i sindacati continueranno ad avanzare le loro richieste al fine di sottoporle alla valutazione dell'esecutivo.