Continuano i dibattiti sugli argomenti che dovrebbero essere discussi a margine della cosiddetta Fase 2 che dovrebbe avere avvio fra pochi giorni. Sono tanti i temi rimasti irrisolti e che dovrebbero essere affrontati al fine di arrivare ad interventi conclusivi da inserire nella prossima Legge di Bilancio.
Attese le risposte del Governo
Si tratta della pensione di garanzia a favore delle giovani generazioni, del blocco dell'aumento dell'età pensionabile, del riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici e di una probabile introduzione dell'uscita anticipata con Quota 100. Sono questi gli argomenti ritenuti prioritari dal Governo che fra pochi giorni sarà chiamato ad illustrare tutti i temi da affrontare nella Fase 2 che dovrebbe prendere avvio verso gli inizi di ottobre.
Nell'incontro con le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil tenutosi nei giorni scorsi, infatti, il Ministro Poletti ha mostrato tutta la propria soddisfazione per il grande passo compiuto anche se molti punti sono ancora da chiarire: "Il lavoro è positivo, c'è uno spirito di confronto che ci spinge alle questioni di merito. Dobbiamo lavorare sui temi dell'equità e della flessibilità ma in un contesto di risorse limitate", ha spiegato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.
Poletti: 'dobbiamo valutare le risorse'
Come riportato da Pensioni Oggi, infatti, il ministro Poletti dovrà valutare le risorse finanziarie messe a disposizione dall'esecutivo per affrontare al meglio i temi prefissati.
Nel prossimo incontro, il Governo dovrà dare una risposta alle richieste dei sindacati sui temi inerenti alla pensione di garanzia e alla previdenza complementare oltre all'estensione dell'Ape Sociale ad una più ampia platea di beneficiari. Nel mirino, anche il tema riguardante il ridimensionamento della Governance dell'Inps e la rivalutazione dei trattamenti pensionistici.
Non è escluso che una parentesi potrebbe riaprirsi anche sulla famigerata quota 100 lanciata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano ed incardinata alla Camera dal 2015 al fine di garantire un'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di versamenti contributivi.
Argomento che potrebbe salire sul treno della Legge di Stabilità 2018. Nei prossimi giorni, infatti, Giuliano Poletti inizierà ad analizzare i costi e le risorse a disposizione tenendo conto dei vincoli di bilancio.