"È da bocciare l'idea di alleggerire per loro il requisito contributivo di accesso all'anticipo pensionistico con uno sconto di sei mesi di contributi per il figlio per un massimo di due anni come ipotizzato dal Governo", lo ha dichiarato il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri a margine del Forum nazionale tenutosi alla Luiss di Roma.

Boeri boccia l'ipotesi del Governo sugli interventi per le donne

Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Messaggero", infatti, l'economista milanese avrebbe bocciato l'ipotesi lanciata dall'esecutivo per quanto riguarda lo sconto contributivo per le donne; un argomento che avrebbe dovuto essere discusso in sede di confronto con i sindacati al fine di arrivare ad un nuovo provvedimento da far salire sul treno della Legge di Stabilità 2018 i cui lavori dovrebbero iniziare entro la fine di settembre.

Come proposto dal Governo, infatti, per le donne si prospettava uno sconto contributivo di sei mesi per ogni figlio nato al fine di facilitare l'accesso al pensionamento. Cosa che a parere del Presidente dell'Inps Tito Boeri potrebbe comportare dei rischi: le lavoratrici che intendono lasciare in anticipo l'attività lavorativa, infatti, rischierebbero di venire licenziate dal datore di lavoro e di percepire assegni previdenziali molto bassi. Inoltre, non tutte le donne hanno figli e quindi, si creerebbe una discriminazione che potrebbe escludere dal pensionamento molte lavoratrici. "Un intervento che potrebbe rivelarsi culturalmente sbagliato", spiega ancora Boeri.

Ecco i temi da affrontare nella Fase 2

Sarebbero questi i motivi principali che spingono l'economista milanese a bocciare l'ipotesi lanciata dall'esecutivo e dalle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil sarebbero già pronti alle mobilitazioni. Oggi, infatti, dovrebbe avere luogo un nuovo confronto volto a riprendere i temi rimasti irrisolti nonostante l'entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio ovvero, la pensione di garanzia per le giovani generazioni, il riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai fini contributivi per le lavoratrivi, l'estensione dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci, lo stop all'agganciamento dei requisiti all'aspettativa di vita e la famigerata Quota 100.

Di certo, si discuterà anche sull'argomento inerente al futuro previdenziale delle lavoratrici anche se Boeri avrebbe chiuso ad ogni possibilità d'intervento.