Da tempo in tutta Italia molti pensionati stanno ricevendo lettere da parte dell’Inps, con l’Istituto che chiede ai poveri malcapitati, la restituzione delle somme percepite erroneamente. In molti casi nella missiva dell’istituto è inserito il bollettino di conto corrente postale per effettuare il pagamento. Non è una cosa di poco conto perché spesso le cifre per le quali l’Inps chiede la restituzione sono molto ingenti. Segnalazioni dei pensionati parlano di richieste di molto superiori ai 10mila euro. Immaginando lo stato d’animo di un anziano che dall’oggi al domani, senza saperlo si trova ad avere un enorme debito nei confronti dell’Inps, vediamo come affrontare la situazione, ben consci che non sempre quanto richiesto va restituito.

La lettera dell’Inps

Nella lettera che l’Inps recapita ai pensionati, come riporta l’edizione del quotidiano toscano “La Nazione” del 8 ottobre, viene manifestata la volontà dell’Inps di recuperare somme di Pensioni versate ai pensionati in misura maggiore di quanto spettante e soprattutto, con la dicitura “per errore”. In pratica l’Inps chiede la restituzione di quanto percepito dai pensionati mese per mese ed anno dopo anno in più di quanto adesso l’Inps crede dovesse essere la pensione spettante. Evidente che più anni di incasso delle pensioni sono passati, maggiore il debito contratto dai pensionati. Un cittadino toscano della Valdera, a cui fa riferimento il giornale, sembra che sia a debito per la bellezza di 14mila euro.

Quali i motivi dell’errore

Molte prestazioni pensionistiche sono erogate dall’Istituto in base ai redditi ed ai patrimoni del pensionato. Pensioni che per essere riportate ai minimi previsti, contengono numerose prestazioni collegate ai redditi. Ogni anno, di norma entro febbraio dell’anno successivo a quello in cui si riceve comunicazione, il pensionato deve comunicare all’Inps le eventuali variazioni di condizione reddituale utile a percepire le cifre e gli importi aggiuntivi sulle pensioni.

Il modello da utilizzare è il Red, modello che è obbligatorio per quanti non presentano le classiche dichiarazioni dei redditi come il modello 730 o quello che si chiamava Unico PF. Naturalmente, per coloro che sono tenuti a presentare le dichiarazioni dei redditi al Fisco e che lo fanno annualmente, l’obbligo del Red non sussiste.

La mancata presentazione del Red può essere una delle cause per il maturare di questi debiti da parte dei pensionati.

Si deve pagare?

Per soggetti che annualmente rispondono all’obbligo di dichiarazione reddituale, sia con i modelli fiscali dell’Agenzia delle Entrate o con quello Red dell’Inps, una eventuale missiva dell’Inps che adduce a pensioni erogate erroneamente è da considerarsi illegittima. Ripetute sentenze della Cassazione ribadiscono il concetto che nel caso in cui la pensione pagata in più non sia dovuta per comportamenti dolosi da parte dei cittadini, come la mancata presentazione del Red, nulla è dovuto per quanto richiesto dall’Inps. Al riguardo, quando si parla di dolo, va ricordato anche che la richiesta del modello Red, da qualche anno per via della digitalizzazione dell’Inps, non arriva più a casa del pensionato tramite posta.

Un problema che aumenta la possibilità che i pensionati si dimentichino di adempiere a questo obbligo.

Se invece la colpa dell’errore è a completo carico dell’Inps, che ha sbagliato i conti nel calcolare l’assegno pensionistico spettante ad un qualsiasi cittadino, l’Istituto non potrà chiedere nulla. In tutti i casi prima citati, prima di provvedere al pagamento delle somme richieste, sarebbe necessario controllare bene la situazione e magari adire vie legali prima che il debito continui a salire di interessi e spese accessorie. Resta inteso che quanto detto si riferisce agli arretrati chiesti dall’Inps, perché nel caso di pensioni erronee, l’Istituto ha sempre il diritto di ricalcolarle e di sistemarne gli importi in base ai sopraggiunti nuovi parametri. In pratica, i pensionati potrebbero essere salvaguardati dal versamento degli arretrati, ma se dal ricalcolo della pensione ne uscisse una di importo inferiore, nulla sarebbe obbiettabile all’Inps.