Divenuto flessibile (o per chi preferisce, precario) il lavoro, può capitare che i contributi previdenziali per gli impieghi e le opere svolte siano di pertinenza di enti diversi: sostanzialmente, ai fini della pensione, si possono distinguere 4 diversi campi di attività in base ai quali si determina a chi vengano versati i contributi: lavoro dipendente privato, lavoro autonomo, pubblico impiego e libera professione. In qualunque di questi settori sia capitato di lavorare, una volta raggiunta l'età pensionabile, si possono percorrere 3 vie diverse per godere di tutti i frutti maturati negli anni di attività e accantonati un po' qua e un po' là per il godimento posticipato.

I contributi versati a vari enti previdenziali possono infatti essere accorpati attraverso la ricongiunzione, la totalizzazione o il cumulo gratuito.

La ricongiunzione comporta l'accorpamento di tutti i contributi versati presso l'ultimo ente previdenziale competente a ricevere le somme per la pensione legate all'attività lavorativa. Se ad esempio si è stati prima lavoratori privati autonomi iscritti a una specifica cassa previdenziale e poi lavoratori privati dipendenti di pertinenza dell'Inps, sarà quest'ultima ad accorpare tutti i contributi versati ad altri enti in altre fasi della propria vita lavorativa e ad erogare una pensione che sia commisurata alla somma di tutti gli accantonamenti previdenziali effettuati.

La ricongiunzione può essere effettuata gratuitamente tranne nel caso in cui le aliquote previdenziali applicate per determinare l'ammontare dei contributi da versare siano state differenti sotto diversi enti previdenziali (se ad esempio da lavoratore autonomo iscritto a una cassa di categoria si versavano contributi pari al 33% e poi da dipendente di pertinenza dell'Inps si versavano contributi pari al 20% della retribuzione, la ricongiuzione è onerosa e si dovrà versare una somma pari alla differenza tra il 20% e il 33%).

Per evitare di sostenere spese, si può ricorrere alla totalizzazione, che è sempre gratuita, che di nuovo consente di sommare i contributi versati a enti diversi in fasi diverse della propria vita lavorativa, per raggiungere o i 40 anni di contribuzione (che si dimezzano a 20 anni se la pensione matura dopo i 65).

Il cumulo consente infine di sommare i periodi di iscrizione a enti diversi per avere un'unica pensione, anche nel caso di pensione anticipata. Anche in questo caso, non ci sono spese da sostenere.