A quale età e con quanti anni di contributi si potrà andare in pensione anticipata con gli aumenti dei requisiti di uscita dettati dalla riforma Fornero sulle Pensioni? Uno studio svolto dall'Istituto Progetica ha posto in essere una serie di simulazioni per il calcolo dei requisiti della pensione anticipata a partire dall'anno in cui i contribuenti hanno iniziato la prima attività lavorativa. L'adeguamento delle pensioni anticipate e di vecchiaia ai valori della speranza di vita pone due diverse prospettive. La prima è che la speranza di vita aumenti, ma in misura limitata.
La seconda, invece, è che la speranza di vita abbia un andamento netto al rialzo, determinando l'allontanarsi delle pensioni anticipate e di vecchiaia.
Pensione anticipata e pensioni di vecchiaia 2017: ultime novità oggi su adegumento età uscita
Nel dettaglio, la pensione anticipata calcolata dalla Progetica parte dall'anno di inizio del primo lavoro per determinare il numero degli anni di contributi occorrenti per l'uscita. Considerando che gli attuali requisiti della pensione anticipata prevedono che gli uomini debbano versare 42 anni e 10 mesi e le donne 41 e dieci mesi, con gli aumenti che verranno determinati a decorrere dal 1° gennaio 2019, l'uscita degli uomini per le pensioni anticipate salirà a 43 anni e 3 mesi e per le donne a 42 e 3 mesi.
L'adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di uscita prevede, secondo le simulazioni della Progetica, che chi abbia iniziato a lavorare nel 1977, dunque quarant'anni fa, con un andamento degli inidici Istat limitati sulla speranza di vita, potrebbe andare in pensione anticipata con 43 anni di contributi (le donne con 42).
Chi ha iniziato nel 1987 dovrà versare per 43 anni e 6 mesi (le donne 42,6), chi ha iniziato venti anni fa (nel 1997) dovrà lavorare per 43 anni e 11 mesi, mentre i più giovani che abbiano iniziato nel 2007 dovranno versare per 44 anni e 5 mesi.
Pensione anticipata: quanti contributi occorre per uscita?
Ai requisiti della pensione anticipata che crescono di qualche mese o di qualche anno con indici non elevati si contrappone l'ipotesi che la speranza di vita cresca di molto, situazione che determinerebbe un innalzamento drastico degli anni di contributi necessari per le pensioni anticipate con il meccanismo dei soli contributi.
Ipotizzando, dunque, una continuità lavorativa e indici elevati di crescita della speranza di vita, la pensione anticipata di chi ha iniziato a lavorare nel 1977 si raggiungerebbe con 43 anni e 6 mesi di versamenti (le donne 12 mesi in meno), quella di chi ha incominciato nel 1987 maturerebbe con 44 anni e 10 mesi di contributi, l'uscita anticipata di chi ha iniziato nel 1977 si raggiungerebbe con 46 anni e sei mesi e, infine, i più giovani, coloro che hanno iniziato a lavorare dieci anni fa, potrebbero uscire con 48 anni e un mese di contributi.