Dopo i continui rinvii ed il progressivo slittamento della possibile data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, arriva la conferma definitiva sullo stop all'APE volontaria ed ai provvedimenti collegati. La misura, destinata a consentire un anticipo di mercato a partire dai 63 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione, non potrà essere disponibile a novembre 2017 e nemmeno nell'ultimo mese dell'anno, ma slitterà necessariamente al 2018. Risale allo scorso 4 settembre l'ultima novità al riguardo, con la firma del provvedimento da parte del Premier Gentiloni e l'invio alla Corte dei Conti per le verifiche di legge.

Purtroppo da allora la situazione è rimasta in fase di stallo ed il decreto non è quindi arrivato in Gazzetta Ufficiale, cioè manca ancora il passaggio conclusivo affinché l'ape volontaria potesse entrare in vigore. Al momento il testo sarebbe quindi ancora nella mani dei tecnici, mentre nessuno risulta in grado di dare una data effettiva di partenza nemmeno per il prossimo anno.

Pensioni anticipate e APE volontaria: il provvedimento prosegue comunque il suo iter

Resta il fatto che il meccanismo di pensionamento anticipato continui comunque la fase di definizione: si è infatti vicini alla conclusione perlomeno per quanto concerne la chiusura degli accordi quadro con i rappresentanti di banche e assicurazioni, al fine di definire la modulistica e contrattualistica da allegare alle domande di anticipo.

Per quanto concerne il tasso, la questione resterà invece relegata al momento in cui il provvedimento potrà effettivamente attivarsi, mentre negli ultimi mesi la proiezione (rispetto ai dati attualmente in vigore) definiva in via spannometrica un Taeg del 3 - 3,5%.

Sull'anticipo ancora da definire la circolare con le istruzioni operative

Resta il fatto che le istruzioni operative devono ancora essere scritte in via definitiva. Si tratta delle indicazioni che l'Inps fornirà attraverso un'apposita circolare una volta che il provvedimento sarà stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo lo stallo per l'APE volontaria non sarà comunque privo di effetti.

L'APE aziendale (ovvero la versione nella quale il costo dell'anticipo viene compensato dal datore di lavoro) deve necessariamente fermarsi, mentre di fatto è impossibile ricorrere anche alla RITA (la rendita integrativa temporanea anticipata), visto che i fondi pensione necessitano delle certificazioni Inps dei requisiti utili all'anticipo volontario per poter dare seguito alle domande dei lavoratori.

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