Il momento verità per migliaia di lavoratori precoci è arrivato. Entro domenica 15 ottobre sarà fatta luce sulla graduatoria Inps, dalla quale si conosceranno le persone "ammesse" al prepensionamento. Ad oggi, sono in tanti ad aver ricevuto un avviso da parte dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale all'interno dell'area personale con la dicitura "sì diritto se rientra tra gli ammessi".

Si tratta di una risposta parziale, che non stabilisce ancora se si maturerà la pensione da quest'anno o il prossimo, ma che già mette al riparo da possibili sorprese quali l'esclusione perché mancanti dei requisiti necessari.

Requisiti ok ma non ammesso

Il 15 ottobre sarà in un certo senso una giornata campale per molti dei lavoratori precoci che hanno presentato domanda per andare in pensione con quota 41. Alcuni di loro, nonostante abbiano ricevuto da qualche giorno o settimana la conferma positiva da parte dell'Inps della verifica dei requisiti, andranno a comporre la platea di persone che risulteranno non ammesse.

Il motivo è da ricercarsi nel numero di domande pervenute in eccesso rispetto a quanto preventivato dal governo. Nell'ultima legge di Bilancio erano stati stanziati fondi pari a 300 milioni di euro per l'Ape social e 370 milioni di euro per i precoci, facendo riferimento ad un numero massimo di domande pari a 60 mila unità.

La graduatoria dei lavoratori precoci da parte dell'Inps ha l'obiettivo di individuare chi ha la priorità di beneficiare della cosiddetta pensione anticipata dei precoci. Fondamentalmente, la priorità dipende da due fattori: la distanza dalla pensione e il ritardo con cui è stata presentata la domanda. Nel dettaglio, conoscere il primo elemento è di importanza capitale. Poniamo il caso che due lavoratori abbiano inviato la domanda per quota 41 negli stessi giorni, ma che il primo sia più vicino all'altro alla pensione.

La priorità sarà data al primo, a cui mancano meno anni per andare in pensione secondo i parametri stabiliti dalla legge Fornero.

Gli esclusi

Inevitabilmente, la graduatoria dell'Inps per quota 41 prevede una platea degli esclusi. I lavoratori che rientreranno in tale fascia devono sentirsi come in una sorta di limbo. Chi ha il diritto alla pensione ma non viene ammesso non perde in alcun modo la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, secondo quanto stabilito dal decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel luglio scorso. Gli esclusi riceveranno dall'Inps la comunicazione del posticipo della decorrenza della prestazione previdenziale all'anno successivo.

Chi non farà parte invece della graduatoria è perché non ha il diritto di rientrarvi.

Ciò succede a chi non ha i requisiti necessari per la quota 41. Quest'ultima categoria di persone non ha ovviamente ricevuto la comunicazione dell'Inps che dice "sì diritto se rientra tra gli ammessi". Per loro rimane sempre la possibilità dell'Ape volontaria, la cui pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è attesa a giorni.