Il meccanismo della Quota 100 potrebbe essere inserito nella prossima Legge di Stabilità. A confermarlo è il sindacato della Cisl - settore esodati, il quale continua ad incalzare il Governo Gentiloni sull'approvazione di una misura che potrebbe introdurre una maggiore flessibilità in uscita.

Damiano incalza sulla Quota 100

Con il meccanismo ideato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano e contenuto nel disegno di legge n. 857, si darebbe la possibilità ai lavoratori interessati di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa a partire dai 62 anni di età anagrafica e 38 anni di versamenti contributivi.

La proposta, più volte sbandierata dal Partito Democratico sembrerebbe aver ricevuto molti consensi anche se, per via degli ingenti costi che le casse statali sarebbero costretti a sopportare, è rimasta più volte nel dimenticatoio.

Il Premier, infatti, sarebbe concentrato sugli altri temi previdenziali considerati una priorità sia per facilitare il pensionamento alle lavoratrici sia per garantire un futuro previdenziale alle giovani generazioni. Nel mirino anche il blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che dal 2019 comporterebbe un ulteriore aumento dei requisiti per l'accesso alla pensione: dai 66 anni previsti si passerà ai 67 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia.

Il Governo deve provvedere al blocco dell'adeguamento

Anche il congelamento dell'aumento dei requisiti fino al 2021 è una richiesta tanto sbandierata dall' Esofirst oltre al riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici ai fini contributivi anche se il Governo potrebbe provvedere ad un ulteriore rinvio per l'approvazione di un nuovo intervento in Legge di Stabilità.

Ecco la proposta di Fedriga

Accanto alla proposta Damiano c'è poi l'altra richiesta da parte del deputato della Lega Nord Massimiliano Fedriga riguardante l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 60 anni di età anagrafica accompagnati dai 40 anni di versamenti contributivi o, in alternativa l'uscita dopo il raggiungimento dei 40 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica.

Un'ipotesi che ha ricevuto l'appoggio anche da parte del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini ma che l'esecutivo non è riuscito tuttora a dare una risposta nonostante le continue insistenze del Leader del Carroccio in vista delle elezioni che si svolgeranno entro gli inizi di novembre.