L’anno prossimo si terrà il concorso a cattedra per gli aspiranti docenti non abilitati. Ricordiamo che i candidati senza i 36 mesi di servizio dovranno prima conseguire 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche come requisito essenziale per accedere al concorso che non sarà come tutti quelli precedenti che prevedevano prima il tirocinio formativo attivo e poi il concorso a cattedra. Questa volta, gli aspiranti privi di abilitazione, dovranno superare delle prove molto difficili che però, una volta superate tutte, avvieranno ad un percorso di formazione della durata di tre anni parzialmente retribuito e che porterà direttamente al ruolo.
Infatti solo il terzo anno del percorso di formazione l’aspirante docente potrà avere uno stipendio da docente. Il primo anno, invece, la retribuzione sarà relativa solo al tirocinio e si aggirerà intorno ai quattrocento euro. Delle supplenze brevi e saltuarie sono previste per il secondo anno, ovviamente solo in quelle regioni dove ci sono dei posti da ricoprire che potranno far lievitare leggermente lo stipendio per i vincitori di concorso.
Retribuzioni per gli aspiranti e quali posti saranno banditi
Intanto un altro dilemma riguarda i posti disponibili che saranno messi a bando in occasione del Fit. I posti da bandire, in ogni regione, sono pari a quelli che si prevede si rendano vuoti e liberi nel terzo e quarto anno scolastico successivi a quello in sono previste le prove del concorso 2018.
Dunque dipende da quanti posti disponibili ci saranno in ciascuna Regione, in linea di massima possiamo utilizzare questo articolo per farci un’idea sulle province e regioni in cui solitamente ci sono più posti disponibili, prendendo come esempio questo anno scolastico. Ma con quali criteri saranno valutate queste prove? I criteri di valutazione dei titoli e delle prove concorsuali saranno specificati in un apposito regolamento preparato dal Miur e che deve essere adottato.
In questo regolamento che dovrà essere pubblicato entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto medesimo, saranno specificati anche la ripartizione dei punteggi tra prove e titoli e i punteggi minimi per affrontare con successo ciascuna prova d’esame. Inizialmente il bando per i non abilitati era previsto per fine anno ma pare che il Miur abbia deciso di affrettare i tempi e quindi per giugno potrebbe essere già pronto il bando.