I sindacati non sono soddisfatti e fanno sentire la loro voce in vista del nuovo incontro a Palazzo Chigi con il premier Paolo Gentiloni sulla seconda fase della riforma Pensioni. Diverse e questioni aperte sul fronte previdenziale e gli emendamenti presentati al Senato al disegno di legge di Bilancio 2018 varato dal Consiglio dei Ministri nelle scorse settimane, proposte che vanno dallo stop all'aumento dell'età pensionabile alla proroga di Opzione donna, dall'estensione della Quota 41 per i lavoratori precoci all'ampliamento della platea dei beneficiari dell'Anticipo pensionistico sociale già introdotto con la prima fase della riforma pensioni già in fase di attuazione.
Pensioni, sindacati insoddisfatti delle proposte del Governo Gentiloni
A proposito di previdenza, la proposta avanzata sinora dall'esecutivo "è del tutto insufficiente - ha dichiarato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - a delineare le scelte necessarie a ridare una prospettiva - ha sottolineato - al sistema previdenziale". La legge Fornero, secondo i leader del sindacato rosso, continua a penalizzare, in particolare, giovani e donne. "Mi pare che sia assolutamente chiaro - ha detto la Camusso oggi a Napoli a margine di un convegno all'Istituto italiano per gli Studi filosofici - che quello che è in atto. Abbiamo un sistema a rincorsa progressiva - ha spiegato il leader della Cgil secondo quanto riporta l'askanews - che non dà alcuna prospettiva ai giovani e che penalizza le donne".
Modifiche alla legge Fornero e stop all'aumento dell'età pensionabile tra gli obiettivi delle organizzazioni sindacali alle prese con il confronto con il Governo Gentiloni.
Decisivo l'incontro con il premier previsto per lunedì 13 novembre
Il nuovo incontro, decisivo, con il presidente del Consiglio è lunedì prossimo, 13 novembre.
I sindacati aspettano risposte dall'esecutivo. "Bisogna decidere se - ha dichiarato oggi Susanna Camusso - si danno dei segnali e si cambia la struttura e il meccanismo, sia per il contributivo - ha specificato il segretario generale del sindacato rosso - che per la rincorsa sull'aspettativa di vita, oppure no". Partita tutt'altro che chiusa, dunque, sulla fase due della riforma pensioni mentre va detto che stentano comunque a decollare, o comunque ad avere gli effetti sperati, le misure introdotte con la fase uno, in particolare l'Ape sociale e la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci il cui primo insuccesso è stato certificato dall'Inps, tanto da indurre il segretario del Pd Matteo Renzi a proporre al governo di "allargare le maglie per l'Ape sociale", allargamento di platea che potrebbe essere introdotto nella legge di Bilancio 2018.