Si gioca in particolare su un'intesa da raggiungere sull'età pensionabile la partita finale sulla fase due della riforma Pensioni tra l'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni e le parti sociali, rispettivamente rappresentate da Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). Fra la platea dei beneficiari dello stop all'aumento dell'età pensionabile (quota 67 dal 2019) e un nuovo sistema per calcolare la speranza di vita si va domani al confronto decisivo sulla seconda parte di interventi sul fronte previdenziale.

Pensioni, intesa difficile da raggiungere tra esecutivo e sindacati

Ancora oggi, come riporta l'agenzia di stampa Ansa, appare comunque difficile che sindacati e governo riescano a trovare un accordo così come è avvenuto con la fase uno della riforma pensioni. In ogni caso, il Governo Gentiloni sembra intenzionato a evitare la quota 67 per diverse categorie di lavoratori, ma la platea è ancora da definire nel dettaglio, domani si saprà qualcosa di più dopo l'incontro fra le parti. Secondo quanto riporta l'Ansa, tra le novità in arrivo potrebbe esserci la proroga del regime sperimentale dell'Anticipo pensionistico sociale fino al 2019 rivolto ai soggetti deboli così come la proroga dell'Ape volontario per i lavoratori over 63.

Se non arrivano le risposte attese ormai da tempo da parte de Governo Gentiloni, la Cgil è già pronta alla mobilitazione nazionale, come ha avvertito ieri il segretario generale del sindacato rosso Susanna Camusso.

Tra le novità in arrivo la proroga dell'Anticipo pensionistico sociale

L'incontro decisivo tra il governo e i sindacati è in programma domani mattina - sabato 18 novembre - a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio dei Ministri. Oltre al premier Paolo Gentiloni, all'incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil, ci saranno il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Diversi gli emendamenti alla legge di Bilancio 2018 già presentati da diversi gruppi parlamentari a Palazzo Madama, l'auspicio di migliaia di lavoratrici e lavoratori, tra l'altro, è quello che vengano accolti favorevolmente da parte del Governo Gentiloni gli emendamenti per la proroga della soluzione sperimentale di Opzione donna e l'estensione a tutti i lavoratori precoci della formula Quota 41.

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