Non resta zitta di fronte alle continue critiche che vengono rivolte continuamente alla riforma Pensioni che porta il suo nome. L'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, anzi, accusa la politica di "nascondere la verità" e di creare illusioni in materia previdenziale. Parole che arrivano come pietre mentre cresce l'attesa per la nuova riunione di domani (sabato 18 novembre) tra governo e sindacati sulla fase due della riforma pensioni che fatica a prendere forma e sostanza. Di certo c'è che non sembra esserci spazio per modifiche strutturali alla legge Fornero, ma la possibilità di qualche correttivo in materia di età pensionabile, Ape sociale, Quota 41 precoci, proroga Opzione donna se dovessero essere accolti diversi emendamenti alla legge di Bilancio 2018 già presentati al Senato della Repubblica.
Pensioni, la Fornero difende la sua legge
"Una colpa che faccio alla politica - ha dichiarato oggi l' ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - è proprio quella di nascondere la verità, di non avere il coraggio - ha aggiunto - di dirla nella sua complessità". La legge Fornero, come si ricorderà, fu varata nel 2011 dal Governo Monti, sostenuto in Parlamento da una "grosse koalition" alla tedesca, in un periodo di grave crisi economica per l'Italia che si trovava sull'orlo del default. La riforma pensioni che aumentò drasticamente l'età pensionabile e introdurre forti penalizzazioni sulla pensione anticipata mise al sicuro i conti pubblici ma cominciò a creare drammatici problemi sul piano sociale.
La Fornero non ci sta ad essere messa ancora oggi alla gogna pubblica come unica responsabile di quella riforma previdenziale che in realtà vollero in tanti.
L'ex ministro accusa i politici che illudono
"Perché così - ha detto oggi ai microfoni di ospite di Tv2000 - crei l'illusione e dopo l'illusione ci può essere una grande delusione e quindi - ha sottolineato Elsa Fornero - la ricerca del colpevole da impiccare sulla pubblica piazza".
A insistere sull'abolizione della legge Fornero sono la Lega nord di Matteo Salvini e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, anche se in realtà un po' tutti, a partire dal governo, ritengono necessario apportare delle correzioni per introdurre una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata senza rottamare del tutto l'attuale sistema previdenziale.
"Il dibattito adesso - secondo l'economista piemontese esperta di lavoro e previdenza - è già da campagna elettorale e questo sembra - ha aggiunto - una sequenza di promesse. Ma non esiste in natura - ha sottolineato Elsa Fornero - che tutte le promesse possano essere soddisfatte"