Dopo i recenti aggiornamenti che hanno interessato il mondo dei professionisti legali, rendiamo nota in questo articolo un’altra importante novità: il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato ieri il decreto ministeriale relativo alla regolamentazione dei parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati. Si tratta di un DM che va a sostituire quello del 2014 e che incide anche sulla materia relativa ai procedimenti di mediazione e ai procedimenti di negoziazione assistita.
L’obiettivo non è solo quello di colmare vuoti della regolazione, eliminando i dubbi interpretativi, ma anche quello di eliminare il pericolo che il magistrato di turno possa anche arbitrariamente decidere sulla liquidazione del compenso dell'avvocato senza tenere conto della soglia numerica minima.Ciò consentirà di combattere la prassi oramai diffusa di ridurre a volte incomprensibilmente i compensi al di sotto dei parametri minimi, dato che la nuova tabella prevede un limite fino a massimo il 50%.
Quindi verranno eliminate le incertezze sulla discrezionalità del magistrato, evitandosi cosi’ il rischio di un’inadeguatezza della remunerazione della prestazione professionale.
DM del 2017 e attività negoziazione assistita e di mediazione: cosa cambia?
Il nuovo decreto ministeriale incide anche sull’attività di negoziazione assistita e mediazione, prevedendo una specifica tabella. La nuova tabella prende in considerazione infatti 6 scaglioni di valore della controversia. I compensi sono poi ripartiti per le 3 fasi, quella relative all’attivazione, all’attività di negoziazione e all’attività di conciliazione.
In caso di rappresentanza dell’avvocato di più soggetti aventi la stessa posizione processuale, lo stesso poterebbe ricevere aumenti.
Nel dettaglio il compenso unico può essere aumentato per ogni cliente oltre il primo nella misura del 30%, fino a 30 clienti. Se la prestazione professionale non comporta l’esame di specifiche e distinte questioni di fatto e di diritto, il compenso è ridotto fino a massimo il 30%.Nei giudizi innanzi al giudice amministrativo il compenso inerente la fase introduttiva del giudizio è aumentato fino al 50% se sono proposti motivi aggiunti.
Il Cnf sulla soglia minima ha espresso un parere positivo
Anche il Consiglio nazionale forense ha accolto con positività la notizia della firma del nuovo DM contenere i nuovi parametri approvati dal ministro Orlando”. Le considerazioni in proposito si sono concentrate su fatto che solo in questo modo si può tornare a riconoscere all’avvocato quella dignità professionale che in questi anni è stata invece messa in second’ordine.
Il presidente del CNF Mascherin ha inoltre sottolineato come tale misura è perfettamente coartante con la recente riforma sull'equo compenso, che introduce il principio che la P.A. debba riconoscere un compenso equo a tutti i professionisti (compresi quelli non iscritti a un ordine).