Il Dl fiscale collegato alla Legge di stabilità 2018, innanzitutto prevede delle novità per i lavoratori autonomi nel 2018, ad iniziare dalla riforma sull’equo compenso. Vediamo quindi in ordine d’importanza quali sono queste importanti misure che puntano all’impulso alla crescita, alla competitività, al sostegno all’occupazione, dopo i recenti aggiornamenti sul concorso pubblico per 400 giudici di pace .

Avvocati: bonus fiscali, riforme del processo civile e nuovi poteri

La Cassa Forense ha pubblicato sul suo sito 3 nuovi bandi per l'assistenza degli avvocati.

  • Il primo bando prevede l'assegnazione di contributi di mille euro per ogni figlio nato, affidato o adottato nel 2017. Unitamente alla domanda il richiedente deve produrre, certificazione o autocertificazione attestante la nascita/adozione/affidamento preadottivo del figlio.
  • Il secondo bando prevede l'assegnazione di contributi fino a 3mila euro per l'acquisizione di specifiche competenze professionali, come master corsi, scuole di specializzazione conclusi nel 2017.
  • Il terzo accorda un contributo pari al 50% della spesa per nuovi strumenti informatici per il proprio studio legale acquistati nel 2017. l contributo per il bonus è pari al 50% della spesa documentata, non inferiore a 300 euro al netto di Iva e non superiore a 1.500 euro. Gli strumenti acquistabili sono PC, monitor; stampante; scanner; fax; tablet; fotocopiatrice, anche multifunzione.

Per tutti e tre i bandi la data di scadenza per l'invio della domanda è prevista prossimo 16 gennaio 2018 e l'istanza va presentata esclusivamente online sul sito della Cassa forense, nella sezione servizicassaforense.it.

Verrà stilata una graduatoria e si darà la precedenza alla minore età anagrafica o alla maggiore anzianità di iscrizione alla Cassa.

Sul fronte del processo civile invece un emendamento alla legge di Bilancio 2018 prevede l'applicazione del rito sommario a tutte le cause di competenza del giudice unico, con il fine di tagliarne i tempi.

L'obiettivo è infatti solo uno: ovvero dimezzare il tempo necessario per una causa, concentrando tutto in due udienze o poco più. Questo significa che le cause dureranno solo 385 giorni piuttosto che 840 giorni di media.

Ne consegue che il rito ordinario di cognizione che si introduce con ricorso diventerebbe l'eccezione, rimanendo soltanto per le cause collegiali.

Per la conoscenza dei fatti rilevanti per la decisione si utilizzerà un’istruttoria particolarmente semplificata rimessa alla discrezionalità del giudice, che può far ricorso anche a fonti di prova non previste dal legislatore. I termini per la costituzione dell’attore e del convenuto sono dimezzati ovvero 20 giorni o 10 giorni e la sentenza sarà brevemente motivata.Tale emendamento non è stato però visto con favore dai civilisti che esprimono ferma contrarietà all'applicazione del rito sommario per tutti i giudizi di competenza del giudice unico.

Un’altra novità riguarda invece la possibilità per gli avvocati di autenticare le scritture private, le quietanze e le dichiarazioni unilaterali anche a contenuto non esclusivamente giuridico, e quindi non solo delle procure giudiziali.

A prevederlo è il disegno di legge n. 2491 che sta per essere esaminato alla Commissione Giustizia della Camera.

Il legale a margine ed in calce a ciascuna pagina dell'atto oggetto di autenticazione deve apporre la propria firma, con indicazione della data e del luogo ove la stessa è stata sottoscritta. Dopo alcuni accertamenti, volti a verificarne anche la validità della stessa, si può procedere alla trascrizione di uno dei contratti o di uno degli atti previsti dall'articolo 2643 del c.c. La scritture provata cosi’ autenticata dall'avvocato acquisterà valore di titolo esecutivo esecutivo. Viene altresì previsto anche l'istituzione di un apposito Registro Cronologico in cui confluiranno tutte le scritture private autenticate dal legale.

Equo compenso e spesometro 2018

Sul fronte fiscale, vengono semplificate le procedure dello spesometro: i contribuenti infatti trasmetteranno i dati con cadenza semestrale. Si prevede l’inapplicabilità delle sanzioni per errori vari a patto che i dati esatti siano trasmessi entro il 28 febbraio 2018. L’ equo compenso viene esteso a tutte le professioni, incluse quelle senza Ordini o Albi, ponendo un tetto minimo al di sotto del quale non si può scendere. La P.A. riconosce un compenso equo a tutti i professionisti, posto che essi hanno il diritto a riceve una retribuzione proporzionata alla prestazione resa alle banche, assicurazioni e imprese.

La norma prevede 9 clausole vessatorie che i professionisti possono richiedere di annullare, benché possano mantenere la validità complessiva del rapporto di lavoro.

Non sono amate le critiche dell’AGCOM sull’equo compenso. Secondo l’Agcom, tale norma ostacola la concorrenza allorquando introduce il principio generale che le clausole contrattuali che fissano un compenso a livello inferiore dei valori previsti nei parametri individuati dai decreti ministeriali sarebbero da considerare vessatorie e quindi nulle. Di fatto infatti l’introduzione dei minimi tariffari, viola la libera concorrenza di prezzo tra professionisti nelle relazioni commerciali.

Il compenso dei professionisti verrebbe sottratto alla libera contrattazione non tutelandosi cosi’ gli interessi della collettività. Dopo un’accesa polemica delle varie categorie dei liberi professionisti interessati non resta che attendere l'esito dei lavori parlamentari.