Dopo l’approvazione definitiva del DDL Lorenzin che diventa legge dello Stato, sono oltre 200 mila gli OSS che entreranno a pieno titolo a far parte del mondo delle professioni socio sanitarie. Si sono dunque gettate le basi per un percorso procedurale necessario per l’individuazione di nuovi profili professionali, in cui verranno ricompresi anche i preesistenti profili professionali di OSS e le professioni di assistente sociale, di sociologo e di educatore professionale.

Grazie al DDL Lorenzin e alla nuova area delle professioni sanitarie gli OSS abbandonerebbero la categoria B Super (BS) per approdare alla categoria o alla fascia economica C.

Ricordiamoci che gli OSS, finora sono rimasti all’inquadramento contrattuale di 16 anni fa. Ciò comporterà una maggiore specificità delle competenze e una valorizzazione generale della figura dell'operatore socio sanitario che oltre a vedere rafforzato il suo ruolo proprio perchè entrerà di diritto nell'equipe medico assistenziale, conquisterà finalmente qual tanto sperato riconoscimento economico dovuto alla categoria superiore. L’effetto principale che si determinerà è appunto un adeguamento contrattuale, a cui si aggiungono specifiche indennità. I contratti dovranno richiamare infatti l’area socio sanitaria per l’ OSS.

Ecco quali sono le nuove mansioni e come cambia la formazione per gli OSS

Il processo di valorizzazione l’oss prevede innanzitutto una ricalibrazione dei suoi compiti all’intero dell'equipe assistenziale. Ecco perchè la rivoluzione che li vede coinvolti tocca anche le competenze, la formazione, i corsi si aggiornamento e l’albo.

L’OSS svolgerà nuove mansioni più specialistiche: un esempio fra tutto rende l’dea: quello che prevede la somministrazione della terapia prescritta per via naturale, intramuscolare e sottocutanea. Un ruolo che va dunque oltre quella della stretta assistenza ai pazienti nelle loro funzioni biologiche e fisiologiche e nella corretta deambulazione.

Tali nuove mansioni verranno regolamentate dal punto di vista normativo.

Il nuovo Operatore socio assistenziale si occuperà delle seguenti attività:

  • collaborare a stretto giro con l’infermiere eseguendone le prescrizioni legate al processo diagnostico-terapeutico.
  • garantire l’assistenza di base alla persona in situazione di difficoltà, seguendo le istruzioni fornite dall’infermiere.

Sarà dunque obbligatorio frequentare un corso. Dopo le delusioni ricevute per tanto anni gli OSS vedono aprirsi dinanzi delle prospettive future, concrete e coerenti. Chi è già in possesso del titolo di OSS può acquisire quello di CSS partecipando ad un corso di 2000 ore. Tali novità dunque non possono che essere viste con positività anche da parte delle rappresentanze professionali interessate, come il Migep per gli OSS.