Lavoratrici ancora in pressing sulla proroga del regime sperimentale donna oltre il 2018. In molti, ormai sperano in una misura che possa essere inserita nella prossima Legge di Stabilità che entrerà in vigore il prossimo 2018 ma nessuna risposta affermativa è arrivata dall'esecutivo.

Molte proposte ma nessuna risposta

E' questo il motivo che spinge le lavoratrici ad avviare una nuova protesta affinché il Governo Gentiloni possa prendere in seria considerazione il loro problema. Nonostante i vari emendamenti presentati, infatti, l'aspetto previdenziale delle lavoratrici è rimasto ancora del tutto oscuro.

Tra le varie proposte, va ricordata quella del deputato di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto riguardante la proroga al 2018 del regime sperimentale donna che avrebbe concesso maggiore flessibilità in uscita a migliaia di lavoratrici.

Come già tanti sanno, infatti, l'Opzione Donna darebbe la possibilità di lasciare in anticipo l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica (58 anni per le autonome) e 35 anni di contribuzione m si dovrà accettare il ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo. Una proposta che aveva ricevuto l'appoggio anche da parte del Movimento 5 Stelle ed in particolare dai senatori Enza Blundo e Sergio Puglia che a suo tempo avevano manifestato la necessità di dare il via libera ad una proroga con la valutazione delle risorse monetarie a disposizione.

Anche il Presidente della Commissione Lavoro al Senato Maurizio Sacconi si sarebbe dimostrato favorevole ad una proroga volta ad eliminare le rigidità contenute nelle norme della Riforma Fornero. Richieste che non sono state accolte visto che nei giorni scorsi il Senato avrebbe bocciato l'emendamento relativo alla proroga del regime sperimentale donna.

Lavoratrici pronte a manifestazione

Motivo che ha spinto migliaia di lavoratrici ad avviare una nuova protesta ed in particolare lo sciopero della fame: "Nessun ascolto per la proroga di Opzione Donna 2018! Nonostante tutto sia a favore del varo di questo provvedimento, il Governo ci ha arrogantemente opposto solo un motivato no!

Spiegano le lavoratrici nel loro gruppo Facebook, dove si può intuire l'amarezza di questa categoria pronta a scendere nelle piazze d'Italia per manifestare in vista della chiusura del termine per la presentazione degli emendamenti e successivamente, la votazione prevista per giorno 13 dicembre.