Mentre il candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio e il segretario del Partito democratico Matteo Renzi, nell'ambito del confronto sulle proposte politiche per la riforma Pensioni, continuano a litigare sui tagli agli assegni d'oro, il leader della Lega, Matteo Salvini, già impegnato per l'abolizione della legge Fornero rilancia la proposta per la formula Quota 41 per tutti e non solo per i lavoratori precoci o addirittura solo per una parte come invece previsto nella legge di Bilancio 2017.

Pensioni, il leader della Lega: 41 anni bastano per uscire dal lavoro

"E' sacrosanto e giusto - ha detto oggi Matteo Salvini intervenendo alla Scuola di Formazione Politica della Lega - che dopo 41 anni di lavoro, di fabbrica, di ospedale, di azienda, di negozio o di scuola, uno possa - ha sottolineato - andare in pensione". La proposta è quindi quella di poter consentire l'accesso al pensionamento con quarantuno anni di anzianità contributiva a prescindere dall'età e dal lavoro svolto. "Quarantuno anni di contributi versati - ha detto il candidato premier del Carroccio alle politiche del 2018 - sono più che sufficienti per goderti qualche anno di pensione". Accanto alla Quota 41 per chi è già al lavoro da tempo, una modifica al sistema previdenziale andrebbe fatta anche per tutelare i giovani di oggi altrimenti rischiano di non avere un giorno una pensione dignitosa se non addirittura di restare senza pensione.

Salvini: bisogna garantire un futuro previdenziale ai giovani di oggi

"Anche perché - ha aggiunto - chi oggi comincia a lavorare, visto che comincia sempre più tardi, se oggi comincia a versare i contributi a 28, 30, 35 o 36 anni, quando va in pensione a 90mila anni? Quindi - ha sottolineato il leader leghista - per chi è già nel mondo del lavoro da un tot.

il numero magico è il 41. Per chi invece sta cominciando ora a lavorare, ovviamente, bisogna prevedere - ha specificato - la possibilità di staccare la spina non a 67, 68, 69 anni. I trentenni di oggi - ha proseguito Matteo Salvini - non andrebbero in pensione, stante questa normativa, prima dei 70 anni. Penso - ha concluso - che sia indegno e immorale".

Queste le ultime dichiarazioni del candidato leghista alla presidenza del Consiglio dei Ministri alle elezioni politiche del 2018. Nel frattempo prosegue senza sosta nelle ultime ore lo scontro tra Luigi Di Maio (M5s) e Matteo Renzi (M5s) sui tagli alle pensioni d'oro.