Nel biennio 2019 e 2020 le Pensioni di vecchiaia saliranno di cinque mesi, a 67 anni per tutti e le pensioni anticipate richiederanno 43 anni e tre mesi di contributi per gli uomini e 42,3 per le donne. L'ufficialità dell'adeguamento della pensione di vecchiaia e delle pensioni anticipate è arrivata il 12 dicembre 2017 con la pubblicazione del provvedimento della speranza di vita nella Gazzetta Ufficiale. Inoltre, già a partire dal 1° gennaio 2018, le pensioni di vecchiaia si adegueranno a 66 anni e 7 mesi per tutti: si vedranno aumentare i requisiti di uscita le donne lavoratrici dipendenti nel privato che fino al 31 dicembre 2017 usciranno con 65 anni e 7 mesi di età e le donne autonome, il cui requisito di uscita attuale è fissato a 66 anni e un mese.

Ultime novità oggi pensione anticipata, pensioni vecchiaia e precoci nel 2019 con quota 67

Dunque, l'adeguamento dell'età delle pensioni di vecchiaia farà sentire i propri effetti anche sulla pensione anticipata e sulle altre pensioni. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, la quota 41 dei precoci si adeguerà dal 2019 di cinque mesi, passando a 41 anni e 5 mesi di contributi per chi ha iniziato a laovorare prestitssimo. Anche le pensioni sociali saliranno dai 65 anni e 7 mesi attuali, ai 66 anni e 7 mesi del 2018 fino ai 67 anni del 2019 e 2020. In generale, i primi a sentire gli effetti dell'adeguamento dell'età di uscita per andare in pensione saranno i nati negli anni '50 e negli anni '60. Infatti, se fino al 31 dicembre 2017 usciranno tutti i contribuenti nati al 31 maggio 1951, nel 2018 potranno andare in pensione di vecchiaia i nati entro maggio 1952.

L'aumento di cinque mesi dal 1° gennaio 2019 manderà in pensione i contribuenti la cui data di nascita non superi il 31 dicembre 1952, mentre nel 2020 la pensione a 67 anni sarà raggiunta dai lavoratori nati entro fine anno 1953.

Uscita pensioni anticipate e pensione vecchiaia 2017: verifica da data di nascita

Pensione di vecchiaia e pensioni anticipate continueranno ad aumentare i requisiti di uscita anche nei bienni successivi.

Infatti, dal 2021-2022 occorreranno tre mesi in più sia per le pensioni di vecchiaia che per i requisti della pensione anticipata, con quota di uscita fissata, rispettivamente, a 67 anni e 3 mesi e con 43,6 anni di contributi. La pensione di vecchiaia, dunque, nel 2021 riguarderà i nati fino a settembre 1954 e nel 2022 i contribuenti di settembre 1955.

Seguendo la tabella dei valori dell'Istat sull'adeguamento delle pensioni, nel 2023 e 2024 l'aumento di età dovrebbe essere di un mese. La pensione di vecchiaia si conseguirà a 67 anni e 4 mesi, con uscita dei lavoratori nati non oltre agosto 1956 (per il 2023) e del 1957 (per il 2024). Nel biennio successivo, dal 2025 al 2026, le pensioni di vecchiaia (e la pensione anticipata) continueranno ad aumentare di 2 mesi, determinando l'uscita a 67 e 6 mesi. Potranno verificare la propria pensione i nati, rispettivamente, entro giugno 1958 e 1959. Ulteriori aggiornamenti in uscita sono di seguito elencati:

  • nel 2027 e nel 2028 pensioni di vecchiaia a 67 e 8 mesi, con uscita nati aprile '60 e '61;
  • nel 2029-2030 pensione a 67,10 (febbraio 1962 e 1963);
  • nel 2031-2032 pensioni a quota 68 anni con uscita dei nati entro fine anno del 1963 e del 1964;
  • nel 2033-2034 uscita a 68,2 (ottobre 1965 e ottobre 1966);
  • nel 2035-2036 pensione a 64,4 (agosto 1967 e agosto 1968);
  • nel 2037-2038 adeguamento pensioni a 64,5 (di un solo mese) con uscita dei nati a luglio 1969 e 1970.