A quale età o con quanti anni di contributi all'Inps si potrà andare in pensione anticipata rispetto agli aumenti dei requisiti previsti dalla riforma Fornero a partire dal 1° gennaio 2019? L'adeguamento delle Pensioni di vecchiaia a 67 anni tra tredici mesi determinerà anche l'aumento dell'età a quota 64 anni, o dei requisiti contributivi, richiesti per le pensioni anticipate, sia per quelle contributive che per quelle del sistema retributivo. Cinque mesi in più di età o di contributi che sposteranno in avanti l'uscita dei lavoratori determineranno un requisito minimo di 43 anni e 3 mesi per i contribuenti uomini e di 42 anni e 3 mesi per le donne dal 2019 o di quota 64 anni di età per i lavoratori del sistema contributivo puro.
Ultime novità pensioni anticipate e pensione vecchiaia oggi: età uscita dal 2019
Per i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare e a versare contributi prima del 1996 la pensione anticipata di riferimento sarà quella dei soli contributi. Attualmente i requisiti di questa formula di pensione anticipata prevedono 42 anni e 10 mesi per i lavoratori uomini ed un anno in meno per le donne. Lo sconto di 12 mesi per le donne rimarrà in vigore anche con i successivi adeguamenti, previsti ogni due anni dal 2019, della riforma Fornero. E, pertanto, nel 2019 e 2020 occorreranno 43 anni e tre mesi per le pensioni anticipate, dal 2021 fino a tutto il 2022 la quota si alzerà a 43 anni e sei mesi, mentre dal 2023 al 2024, analogamente all'aumento di un mese della pensione di vecchiaia, le pensioni anticipate slitteranno a 43 anni e sette mesi.
Nel biennio successivo l'adeguamento tornerà ad incrementare di due mesi le pensioni anticipate: si uscirà con 43 anni e nove mesi di contributi nel 2025/2026, con 43 anni e 11 mesi nel 2027/2028, con quota 44,1 nel 2029/2030, con 44 anni e 3 mesi nel 2031/2032 e con 44 anni e 5 mesi nel 2033/2034.
Novità pensione anticipata, uscita dal 2019: ecco i requisiti età e contributi
La pensione anticipata con il meccanismo interamente contributivo (per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, con 20 anni di contributi minimi e un assegno di pensione di 2,8 la sociale) può essere determinata dalla propria data di nascita.
Detto che le classi 1952 e 1953 sono già uscite con le pensioni anticipate negli ultimi anni, fino al 31 dicembre 2017 potranno andare in pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi i contribuenti nati entro l'1 giugno del 1954. Il primo giorno del mese è il limite anche per le successive uscite con le pensioni anticipate: nel 2018 usciranno i contribuenti nati entro giugno del 1955, mentre con l'aumento di 5 mesi dal 2019, la pensione anticipata aumenterà a quota 64 anni. Potranno uscire i nati entro gennaio 1956 nel 2019 ed entro gennaio 1957 nel 2020. Con l'aumento della speranza di vita di tre mesi dal 2020 (e fino a tutto il 2021), la pensione anticipata salirà a quota 64 anni e tre mesi. Potranno uscire i contribuenti nati entro ottobre del '57 (per il 2021) ed entro lo stesso mese, ma del 1958, per il 2022.
Ulteriore aumento dell'età di uscita si verificherà nel 2023-2024: con le pensioni anticipate a 64 anni e quattro mesi, l'uscita sarà possibile ai nati entro settembre 1959 e settembre 1960. I successivi adeguamenti delle pensioni anticipate sono i seguenti:
- nel 2025/2026, uscita anticipata a quota 64,6 (nati entro luglio 1961 e 1962);
- nel 2027/2028, pensione anticipata a 64,8 (maggio 1963 e 1964);
- nel 2029/2030 pensioni anticipate a quota 64,10 (marzo 1965 e 1966);
- nel 2031/2032 prepensionamento a 65 anni (gennaio 1967 e 1968);
- nel 2033/2034 pensioni anticipate a quota 65 e 2 mesi (uscita nati entro novembre 1968 e 1969).