Inps, si lavora alla revisione dei sistemi pensionistici in vista delle prossime elezioni politiche fissate a quattro marzo 2018, una data attesa e importante per tutti gli italiani che vogliono avere un quadro chiaro anche in merito al proprio scenario previdenziale, già abbastanza confuso di suo allo stato dei fatti. Il Centrodestra ha idee chiare, cancellare o, almeno, debellare in grande parte la Legge Fornero, che avrebbe avuto a loro parere effetti negativi. Si punta invece alla tanto discussa quota 100, che permetterebbe di poter andare in pensione con 35 anni di contributi e a partire dai 58 anni di età anagrafica.

Damiano e il Partito Democratico invece, propone l'accesso pensionistico con eguali anni di contribuzione della Quota 100 ma a partire dai 62 anni. Entrambe le proposte furono archiviate un paio di anni fa con il Governo Renzi.

Lega vuole abolizione legge Fornero, le ultimissime novità sulla questione Pensioni

Mettere un freno alla Legge Fornero, questo lo scopo della Lega e dei suoi leader: quale momento migliore se non l'arrivo delle elezioni politiche del 2018? La Lega vorrebbe il ripristino della 'classica' pensione di anzianità, alla quale si accaderebbe con una sommatoria generale tra gli anni di contribuzione lavorativa ed età anagrafica. Tale somma dovrebbe portare facilmente al raggiungimento della Quota 100.

Questa l'idea, anche se nei prossimi giorni potrebbero essere proposte modifiche o miglioramenti alla proposta. Boeri, con la sua riforma previdenza Inps, nel 2015 aveva già chiesto di poter introdurre di nuovo il requisito della flessibilità.

Nel progetto di Boeri, la pensione era possibile a partire dai 63 anni di età, con il 3% di decurtazione annuale rispetto agli standard di vecchiaia.

Anche in quel caso dunque, si andava a mettere mano a gran parte della Legge Fornero, seppur in maniera più complessa rispetto alla proposta della Quota 100 di Salvini e Lega. La strada, come ben si può immaginare, non sarà facile: in primis ci saranno gli ovvi ostacoli della rivisitazione della Legge Fornero, senza dimenticare la risposta del Presidente INPS che, alla luce dei fatti, non sembra aver mostrato molta propensione a dare il via ad interventi che andassero a minare in qualche modo il conto pubblico. Tutto dunque è ancora aperto a mille scenari, che diventeranno più concreti e percorribili solo dopo le elezioni del 4 marzo 2018.