La legge di bilancio del 2018 ha portato molte novità soprattutto per quanto riguarda i permessi retribuiti per legge 104 per l’assistenza ai familiari disabili. Oltre all’introduzione del Bonus Caregiver, per aiutare chi assiste, appunto, un disabile, si è fatta anche chiarezza sulla possibilità o meno di poter cumulare i giorni di permesso concessi grazie alla legge 104 per chi assiste un familiare con grave disabilità entro il terzo grado di parentela e una recentissima sentenza della Corte di cassazione ha stabilito chi può effettuare controlli affinchè non ci siano abusi nel suo utilizzo.
Chi ha il diritto di effettuare i controlli sui permessi legge 104?
Chi può controllare che, chi utilizza i permessi 104, non compia degli abusi? (Ad esempio vada in vacanza nei giorni utilizzati come permessi retribuiti). L'accertamento finale spetta sempre al giudice ma il controllo può essere espletato anche da altri soggetti. La Corte di Cassazione ha così individuato i soggetti che hanno tale facoltà, ovvero: il datore di lavoro, il collega, un investigatore privato o il personale Inps. Nel caso venga trovato l'abuso, la segnalazione è direttamente inoltrata alla Procura della repubblica.
E' possibile cumulare i giorni di permesso retribuito con legge 104?
La domanda si pone quando ad essere accudito non è solo un disabile ma due: nel caso ad esempio di entrambi i genitori con disabilità grave o nel caso di figlio e genitore. In questo caso i giorni di permesso per 104 restano 3 o diventano 6? Stessa cosa dicasi per il cumulo di ore che da 2 al giorno potrebbero passare a 4.
Nella nuova normativa vengono delineati i casi precisi in cui è possibile cumulare i giorni di permesso. Generalmente, salvo le eccezioni che verranno elencate a breve, il permesso può essere utilizzato solo da un lavoratore definito per tale motivo "referente unico" (indipendentemente quindi se ci siano più persone ad assistere il disabile con 104) e per assistere una sola persona con disabilità.
Le eccezioni che permettono il cumulo
Le eccezioni che permettono il cumulo, e quindi consentono di passare da tre a sei giorni di permesso al mese, si hanno quando la presenza del dipendente è necessaria per assistere ciascun familiare, ovvero quando non c’è nessun’altra persona che può sostituire nell’assistenza ad uno dei due disabili in questione. L’assistenza inoltre deve sempre risultare esclusiva e continua per ciascuno degli assistiti. Attenzione, però, la normativa precisa che non è possibile cumulare i permessi nel caso in cui ci fossero altre persone che hanno il diritto per legge ad accudire uno dei disabili.
Chi ha il diritto di richiedere i permessi per legge 104?
Hanno diritto ad usufruire di tale permessi lavorativi il coniuge, le coppie unite in unione civile, i parenti e i congiunti dei parenti entro il secondo grado di parentela.
Un’ultima sentenza ha esteso tale possibilità anche al convivente di fatto (more uxorio). In presenza di particolari condizioni, il permesso retribuito 104 può essere esteso anche ai parenti entro il terzo grado di parentela: ovvero quando il genitore o il coniuge della persona da assistere abbiano più di 65 anni o siano loro stessi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.